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L’Italia prepara la strada per il dialogo politico con il Vietnam. Gli incontri di Tripodi

Roma guarda Hanoi come partner strategico nell’Indo-Pacifico, in vista delle Consultazioni Politiche previste a Roma nel 2026. “Il Vietnam è un partner importante per la nostra industria della difesa e della sicurezza e le principali aziende italiane sono pronte a fornire soluzioni all’avanguardia nel quadro della crescente cooperazione bilaterale”, dice la sottosegretaria Tripodi

La sottosegretaria agli Esteri Maria Tripodi ha ricevuto a Roma la vice ministra vietnamita Le Thi Thu Hang. Un incontro che si inserisce in una dinamica ormai costante della politica estera italiana: la progressiva estensione dell’azione diplomatica ed economica nell’Indo-Pacifico. Dopo il Business Forum di Hanoi del 4 settembre, che ha riunito oltre 60 aziende italiane e quasi 300 vietnamite e portato alla firma di dieci intese commerciali, il dialogo bilaterale con il Vietnam si consolida, con lo sguardo rivolto alle Consultazioni Politiche previste a Roma nel marzo 2026.

La scelta di rafforzare il legame con Hanoi non è episodica. Il Vietnam è oggi il principale fornitore dell’Italia nell’Asean, da cui proviene circa il 40% dell’import complessivo, ed è al centro delle nuove catene globali di fornitura. Con un Pil che cresce a ritmi superiori al 7% e una popolazione di oltre cento milioni di abitanti, il Paese è diventato un mercato di riferimento per le imprese italiane: nel 2024 l’export da Roma a Hanoi è aumentato del 26%, mentre i primi mesi del 2025 hanno registrato un ulteriore +11,5% nell’interscambio. A oggi sono circa 150 le aziende italiane che operano con successo in Vietnam.

Il terreno di cooperazione è ampio. Tripodi ha richiamato la “Diplomazia della crescita” promossa dal ministro Antonio Tajani, indicando le energie rinnovabili, le infrastrutture e l’agroalimentare come settori prioritari. Sul tavolo c’è anche una prossima intesa tecnica in materia di difesa: “Il Vietnam è un partner importante per la nostra industria della difesa e della sicurezza”, ha dichiarato, segnalando che aziende italiane sono pronte a proporre soluzioni avanzate. Il dialogo comprende inoltre la prospettiva di aprire centri culturali nei due Paesi e una cooperazione tecnologica che tocca semiconduttori, intelligenza artificiale, aerospazio e farmaceutica.

Il contesto è quello di una strategia indo-pacifica che l’Italia persegue con crescente continuità, affiancando la diplomazia economica a operazioni di sicurezza marittima nell’Oceano Indiano e programmando nuovi dispiegamenti in profondità. La vicinanza temporale tra il forum di Hanoi e quello di Seul, organizzati il 4 e 5 settembre dalla Farnesina, mostra una traiettoria precisa: rafforzare la proiezione italiana in Asia, diversificando mercati e legami economici in un’area diventata cruciale per la stabilità delle catene globali e per l’autonomia strategica europea.

Le relazioni con Hanoi hanno conosciuto negli ultimi due anni un’accelerazione. Dopo le celebrazioni del cinquantenario delle relazioni diplomatiche e del decennale del Partenariato Strategico, Roma e Hanoi hanno ampliato la cooperazione in economia, giustizia e sicurezza, oltre che in ambito scientifico e spaziale. L’Accordo di libero scambio tra Unione Europea e Vietnam (Evfta) ha favorito l’Italia, che si è consolidata come terzo partner europeo del Paese. In questo quadro, le Consultazioni Politiche del 2026 appaiono come un passaggio di consolidamento: commercio, sicurezza e cooperazione industriale si confermano i pilastri di un partenariato destinato a rafforzarsi.


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