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La US Navy affonda una barca di trafficanti venezuelani. Tensione nel Mar dei Caraibi

Un’unità della US Navy ha affondato un’imbarcazione di narcotrafficanti collegata secondo Washington al governo venezuelano. Si apre il secondo capitolo del nuovo confronto Usa-Venezuela iniziato a metà agosto. Caracas non ha ancora commentato la notizia ma è evidente che la tensione nel mar dei Caraibi è destinata a salire

Una nave della US Navy ha intercettato e affondato un’imbarcazione carica di droga, partita dal Venezuela e legata – secondo Washington – a un’organizzazione narco–terrorista vicina al governo di Nicolás Maduro. L’operazione è stata annunciata dal segretario di Stato Marco Rubio e confermata da Donald Trump, e apre un capitolo nuovo nella partita a scacchi tra Stati Uniti e Venezuela.

Il contesto

Poco dopo la metà di agosto, tre cacciatorpediniere statunitensi della classe Arleigh Burke avevano lasciato le loro basi diretti verso le acque internazionali al largo del Venezuela. Con loro, un sottomarino d’attacco e l’Iwo Jima Amphibious Ready Group, tre navi anfibie con a bordo circa 4.000 Marines, accompagnati dagli aerei Isr P-8 Poseidon. 

La Casa Bianca aveva presentato il dispiegamento come parte di una campagna per tagliare le gambe ai cartelli della droga, accusando Maduro di guidare un sistema criminale che usa il territorio venezuelano come hub per il traffico internazionale. Caracas aveva risposto mobilitando oltre 4,5 milioni di miliziani e promettendo di difendere “la terra sacra del Venezuela” da qualsiasi aggressione.

L’operazione 

Sulla dinamica dell’attacco, poche certezze. Non è chiaro quale unità navale abbia aperto il fuoco, né quale armamento sia stato impiegato. Il Comando Sud (Southcom) delle Forze armate Usa e il Pentagono, interpellati, hanno evitato di fornire dettagli. Gli unici dettagli al momento disponibili sono stati dati dallo stesso Trump tramite un post su Truth: “Questa mattina presto, su mio ordine, le Forze armate statunitensi hanno condotto un attacco contro dei narcotrafficanti identificati con certezza come appartenenti al Tren de Aragua (Tda) nell’area di competenza del Southcom”. In base a quanto divulgato da Trump, le navi, accusate di stare trasportando sostanze stupefacenti verso gli Usa, sono state colpite in acque internazionali e hanno lasciato undici vittime. Nessuna perdita da parte americana.

Cosa succederà adesso?

L’affondamento della narco–boat — così come è stata definita da Trump — è un messaggio diretto a Caracas e punta ad aumentare la pressione su Maduro e il suo governo. La risposta Venezuelana non è ancora arrivata, ma è indubbio che questo episodio abbia innalzato il livello di tensione nella regione, spesso definita il backyard (cortile di casa) strategico degli Usa. La mossa di Trump potrebbe essere sia una puntata in avanti che mira ad aprire un tavolo di negoziato oppure il primo passo di una strategia più ampia nei confronti del regime venezuelano. Il Paese sudamericano non ha mai fatto mistero della sua simpatia nei confronti dei rivali di Washington — Pechino in primis — e si è più volte schierato apertamente contro gli Stati Uniti. Caracas dispone inoltre di una leva commerciale importante, essendo tra i maggiori produttori ed esportatori al mondo di idrocarburi — vero asso nella manica di Maduro per contrastare i regimi sanzionatori. La partita nei Caraibi si conferma appena all’inizio, ma gli ultimi sviluppi confermano che il confronto sta progressivamente assumendo toni più muscolari. 


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