Ripristinare le celebrazioni del Columbus Day segnala un più ampio sommovimento, che include non solo relazioni storiche o solide partnership commerciali, ma anche affinità personali tra leader, convergenze ideologiche sulle policies (come sul piano Gaza) e il fisiologico business
La decisione di Donald Trump di ripristinare le celebrazioni del Columbus Day è la spia di un più ampio sommovimento, che include non solo relazioni storiche o solide partnership commerciali, ma anche affinità personali tra leader, convergenze ideologiche sulle policies (come sul piano Gaza) e il fisiologico business. Il punto di caduta di tutto ciò si ritrova in una convinzione: il legame italo-americano resta intatto e si ingrandisce, andando oltre i tentativi di dividere Ue e Usa. Il tenore della decisione presa dalla White House, unita alle parole che si leggono nella nota ufficiale, dice molto di questo legame.
Donald Trump definisce Colombo un titano dell’Era delle Esplorazioni l’eroe americano per eccellenza, un gigante della civiltà occidentale e uno degli uomini più coraggiosi e visionari che abbiano mai calpestato la faccia della Terra. Una chiara presa di distanza dal movimento che, da alcuni anni, devasta le statue del navigatore genovese, imbrattandole e chiedendone la rimozione (fisica e culturale). Ancora, il presidente Usa cerchia in rosso l’apporto del viaggio affrontato con le tre caravelle, che portò “migliaia di anni di saggezza, filosofia, ragione e cultura attraverso l’Atlantico, fino alle Americhe, aprendo la strada al trionfo definitivo della civiltà occidentale meno di tre secoli dopo, il 4 luglio 1776”. Ancora oggi, aggiunge, gli Stati Uniti e l’Italia condividono un legame speciale, radicato nei valori senza tempo della fede, della famiglia e della libertà. Per questa ragione il secondo lunedì di ottobre di ogni anno sarà Columbus Day.
La risposta di Giorgia Meloni è stata all’insegna del pragmatismo, certa “che la storia non si cancella”, aggiungendo che il suo grazie al presidente è dettato dal “legame antico che unisce le nostre due Nazioni e che entrambi intendiamo rafforzare, anche grazie al prezioso contributo dell’orgogliosa comunità italo-americana”.
Il prossimo momento di “comunanza” si celebrerà sabato 18 ottobre, quando a Washington si terrà il Galà del Niaf dedicato al 50° anniversario della National Italian American Foundation, a cui dovrebbero prendere parte anche alcuni ministri italiani. Tra l’altro nell’occasione verrà commemorato il Lazio, come Regione d’onore del 2025. Ospiti speciali saranno i simboli del nostro Paese, come la Banda dei Carabinieri e i piloti delle Frecce Tricolori, che verranno celebrati alla presenza del presidente americano, non si sa ancora se ci sarà anche Giorgia Meloni, invitata ufficialmente. Tra i premiati John Elkann presidente di Stellantis, Andrea Bocelli, Stefano Cingolani ad di Leonardo, Flavio Cattaneo ad di Enel, Stefano Donnarumma ad di Ferrovie dello Stato.
Meloni in questi anni si è posta come cerniera tra Usa e Ue, soprattutto dopo l’arrivo alla Casa Bianca di Trump. L’ultima dimostrazione di tale assunto si ritrova nel paniere valoriale alla base del piano di pace per Gaza, dove nel control board, assieme all’ex primo ministro Tony Blair, ci sarà la premier italiana.