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Cosa c’è scritto nel manifesto europeo per l’Ucraina

I firmatari della dichiarazione (c’è anche Meloni) si incontreranno il prossimo giovedì in occasione del Consiglio europeo e nel formato della Coalizione dei Volenterosi per discutere come portare avanti questo lavoro e fornire ulteriore sostegno all’Ucraina. E scrivono nero su bianco che Kyiv va messa “nella posizione più forte possibile, prima, durante e dopo qualsiasi cessate il fuoco”

“Siamo tutti uniti nel nostro desiderio di una pace giusta e duratura, meritata dal popolo dell’Ucraina”. Sono molteplici gli spunti, militari e politici, che l’Ue sigla nella dichiarazione congiunta dei leader europei e del Presidente ucraino Zelenskyy, ovvero il Primo Ministro inglese Starmer, il Cancelliere tedesco Merz, il Presidente francese Macron, il presidente del Consiglio Meloni, il Primo Ministro Tusk, il Presidente della commissione Ue von der Leyen, il Presidente del consiglio europeo Costa, il Primo Ministro Støre, il Presidente Stubb e il Primo Ministro Frederiksen.

Non solo, si legge, tutti esprimono sostegno fermo alla posizione del Presidente Trump affinché cessino i combattimenti ma ritengono anche che l’attuale linea di contatto debba essere il punto di partenza per i negoziati. “Rimaniamo fedeli al principio che i confini internazionali non devono essere modificati con la forza”. In secondo luogo sottolineano con forza che “le tattiche dilatorie della Russia hanno dimostrato più e più volte che l’Ucraina è l’unica parte che vuole seriamente la pace”. I leader per questa ragione sono ben consapevoli che Vladimir Putin “continua a scegliere la violenza e la distruzione”. Alla luce di tali premesse scrivono nero su bianco che l’Ucraina va messa “nella posizione più forte possibile – prima, durante e dopo qualsiasi cessate il fuoco”. In questo senso le azioni da intraprendere sono due: aumentare la pressione sull’economia della Russia e sulla sua industria della difesa, finché Putin non sarà pronto per la pace; e al contempo sviluppare misure per utilizzare appieno il valore dei beni sovrani russi immobilizzati affinché l’Ucraina disponga delle risorse di cui ha bisogno. I firmatari della dichiarazione si incontreranno il prossimo giovedi in occasione del Consiglio europeo e nel formato della Coalizione dei Volenterosi per discutere come portare avanti questo lavoro e fornire ulteriore sostegno all’Ucraina.

Nel frattempo la Casa Bianca ha confermato l’incontro fra Trump e Putin ma senza fornire date certe, come dire che non sarà “nell’immediato futuro”, dopo che Mosca ha posto un veto al cessate il fuoco per bocca del ministro degli esteri Lavrov. “La Russia non accetterà un cessate il fuoco in Ucraina fino a che le cause alla radice del conflitto in Ucraina non saranno risolte”, ha affermato. Secondo il capo della diplomazia russa sono richieste che vanno in senso contrario a quanto concordato dai due presidenti: “E la Russia non ha cambiato la sua posizione riguardo agli accordi raggiunti”. Ha inoltre accusato il presidente francese Macron di chiedere contemporaneamente la tregua e ulteriore invio di armi a sostegno di Kiev. Infine secondo alcune fonti ucraine Trump avrebbe fatto pressioni su Zelensky per accettare di rinunciare alla regione orientale del Donbass durante l’incontro avvenuto alla Casa Bianca la scorsa settimana.


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