Con l’avvio a pieno regime della produzione delle munizioni circuitanti Hero in Sardegna, Rheinmetall rafforza la propria presenza in Italia e offre all’Europa una capacità strategica nel campo dei droni armati. L’hub di Musei e Domusnovas diventa un nodo industriale per la nuova generazione di armamenti di precisione, segnando un passo concreto verso l’autonomia tecnologica e produttiva della difesa europea
Rheinmetall mette l’Italia al centro della nuova stagione dei droni armati con l’avvio a regime della produzione delle munizioni circuitanti Hero nei siti sardi di Rwm Italia. Tra Musei e Domusnovas prende forma una filiera che unisce assemblaggio collaudi e integrazione. In parallelo, opera nel Paese anche Rheinmetall Italia, divisione dedicata ai sistemi radar e di difesa aerea, guidata dal ceo Alessandro Ercolani, che rappresenta il presidio nazionale del gruppo tedesco in altri segmenti strategici. La scelta risponde alla corsa europea a capacità di precisione rapide da immettere in linea e alla volontà di ridurre dipendenze esterne in un segmento oggi decisivo.
Musei e Domusnovas al centro della catena Rheinmetall
L’azienda ha completato una nuova linea industriale che consente di passare da produzioni a doppia cifra a diverse centinaia di unità al mese, come indicato da Rheinmetall. A Musei vengono assemblati e testati i componenti elettronici e inerti, mentre a Domusnovas si realizzano e si integrano le testate. In portafoglio ci sono tre varianti pensate per ruoli differenti, dalla Hero 30 impiegabile dalle squadre di fanteria, alla Hero 120 per colpire veicoli blindati e infrastrutture fisse, fino alla Hero 400 con raggio maggiore per bersagli fortificati. Il portafoglio ordini supera i 200 milioni di euro per otto Paesi europei tra membri e non membri della Nato, con consegne in accelerazione dopo la qualifica delle linee. La spinta arriva dall’esperienza maturata sul fronte est europeo che ha dimostrato l’efficacia di sistemi a basso costo e guida precisa, capaci di estendere il raggio d’azione tattico e saturare le difese.
Un tassello italiano nell’autonomia della difesa europea
L’hub sardo si inserisce nella strategia europea di riarmo intelligente che privilegia piattaforme scalabili e interoperabili, sostenuta dai programmi Ue per l’aggregazione della domanda e il coordinamento industriale. Per l’Italia rappresenta un tassello di riequilibrio dove accanto ai poli terrestri e navali si consolida una competenza nel dominio aereo e nella guerra dei droni, con ricadute su occupazione qualificata e filiere tecnologiche. Il progetto rafforza la presenza del gruppo tedesco nel tessuto produttivo nazionale e crea nuove sinergie tra imprese italiane e network continentale. Le forze armate potranno contare su una famiglia di munizioni omogenea, con addestramento, manutenzione e logistica semplificati, a beneficio di efficienza e costi. Resta aperta la sfida dell’evoluzione tecnologica, tra guerra elettronica e difesa aerea, che impone aggiornamenti costanti. Ma la possibilità di produrre rapidamente in Europa, con catene di fornitura interne e standard condivisi, diventa il vero moltiplicatore strategico. La piena operatività della linea Hero in Sardegna è più di un risultato industriale, è il segnale di una difesa europea che inizia a dotarsi di strumenti propri e di un’industria capace di sostenere la sua autonomia nel lungo periodo.