La decisione è stata motivata con ragioni di sicurezza, ma il caso farà discutere. La filiale europea della cinese Wingtech ha invocato l’aiuto di Pechino per tutelare i suoi interessi. Il caso è destinato ad accrescere il divario tra Unione europea e Cina, aumentando le tensioni all’interno di una guerra commerciale già in corso
“Questi segnali minacciavano la continuità e la conservazione, sul suolo olandese ed europeo, di competenze e capacità tecnologiche fondamentali”. Questa la giustificazione adottata dal governo olandese per motivare la sua decisione di annettere Nexperia, società produttrice di semiconduttori, ma soprattutto la filiale europea della cinese Wingtech. Ragioni di sicurezza dunque, del tutto irripetibili. O, come le definisce il ministero dell’Economia, del tutto “eccezionali” necessarie dopo aver notato “segnali evidenti di gravi carenze amministrative e azioni. Per le “recenti e gravi carenze e azioni di governance” dell’azienda, l’Aia si è quindi avvalasa del Goods Availability Act, una legge che le permette di prendere il controllo di aziende in situazioni emergenziali, bloccando o annullando le operazioni che considera rischiose. Tutto questo è avvenuto lo scorso 30 settembre, scrive il Financial Times, ma la notizia è stata resa pubblica solamente oggi. Il 6 ottobre scorso il direttore di Nexperia Zhang Xuezhang era già stato sospeso dal consiglio di amministraizone dopo che un tribunale di Amsterdam aveva emesso un’ordinanza nei suoi confronti, come aveva confermato Wingtech. Al suo posto è arrivato un esterno, indipendente e di nazionalità non cinese.
La mossa implica logicamente che le decisioni e l’operatività di Nexperia saranno fortemente influenzate. Così come è ovvia un’altra conseguenza: l’azienda chiede aiuto a Pechino per difendere i suoi interessi, dando inizio a una battaglia legale. Nel frattempo si slega da qualsiasi responsabilità, affermando di rispettare “tutte le leggi e i regolamenti esistenti, i controlli sulle esportazioni e i regimi sanzionatori”. Nexperia è un’azienda altamente strategica. Specializzata nella produzione di chip semplici, negli anni ha anche acquisito capacità per sviluppare tecnologie più avanzate per utilizzare semiconduttori per la realizzazione di batterie più efficiente. Da qui, il suo ingresso nel mondo automobilistico. Nel 2018, Wingtech l’aveva rilevata dalla Philips per 3,5 miliardi di dollari.
Il caso aumenterà il divario tra Unione europea e Cina, il cui rapporto è macchiato dalla collaborazione di Pechino alla guerra della Russia in Ucraina. Già in passato Nexperia era finita al centro delle autorità europee, per la precisione britanniche. In seguito alle preoccupazioni sulla sicurezza manifestate da parlamentari e ministri, la società era stata costretta a vendere il proprio stabilimento dove produceva chip al silicio nel Regno Unito, a Newport – ma, sottolinea la Bbc, ne ha un altro a Stockport.
La questione inoltre si inserisce nel bel mezzo di una lotta commerciale tra le due sponde del Pacifico. Cina e Stati Uniti sembravano riprendere nuovamente il dialogo, ma le divergenze hanno fatto innalzare nuovamente la tensione. Proprio giovedì, Pechino ha varato nuovi limiti all’esportazione delle sue terre rare.
L’anno scorso Washington aveva inserito Nexperia all’interno della lista delle aziende considerata un pericolo per la sicurezza nazionale. E a settembre ha esteso le restrizioni alle esportazioni per le aziende che sono presenti nella blacklist. Che dietro la decisione dei Paesi Bassi ci sia l’America è una tesi che va dimostrata. Ma allo stesso tempo va segnalato il fatto che anche gli olandesi hanno imposto – su consiglio della Casa Bianca – limiti all’export tecnologico verso la Cina, che avrebbe utilizzato quegli strumenti per la fabbricazione di materiale militare avanzato.