La diplomatica indiana a Roma spiega come procede la costruzione del corridoio India-Medio Oriente-Europa (Imec), le priorità del dialogo strategico con l’Unione Europea e il ruolo dell’Italia in una politica estera indiana sempre più multi-allineata. Formiche.net affronta questi temi con l’ambasciatrice Vani Rao
Negli ultimi mesi le relazioni tra India, Unione Europea e Italia hanno conosciuto un’accelerazione significativa. Dalla telefonata tra il primo ministro Narendra Modi e la presidente Ursula von der Leyen, al rilancio del corridoio India–Medio Oriente–Europa (Imec), fino alla crescente cooperazione industriale e tecnologica con Roma, il dialogo con Nuova Delhi è diventato uno dei pilastri della proiezione europea verso l’Indo-Pacifico. Ne abbiamo parlato con Vani Rao, ambasciatrice dell’India in Italia, per comprendere le priorità strategiche di questa nuova fase.
Un recente articolo, firmato sul The National Interest dal senatore Giulio Terzi e dall’analista Kaush Arha, ha descritto il corridoio India–Medio Oriente–Europa (Imec) come “il più veloce biglietto dell’Europa per l’Asia e l’Africa”, sottolineando l’avverbio “ancora”. È d’accordo con questa valutazione? E più in generale, come procede lo sviluppo di quella che l’inviato speciale italiano per il progetto, l’ambasciatore Francesco Maria Talò, ha definito una “rete di connettività”?
L’Imec integrerà la connettività marittima, ferroviaria e terrestre, con infrastrutture energetiche e digitali. Il progetto ha un corridoio orientale che collega l’India al Golfo e un corridoio settentrionale che collega il Golfo all’Europa. Naturalmente, l’attuazione di un’iniziativa così articolata coinvolge molteplici attori. Per questo, mentre il progetto sta guadagnando slancio, i Paesi membri che nominano funzionari di riferimento o inviati speciali. Nella sua India Strategy annunciata a settembre, l’Unione Europea ha ribadito l’impegno verso l’Imec – attraverso il Global Gateway e partner come la Banca Europea per gli Investimenti (Eib).
I corridoi per la navigazione verde India–UE rafforzeranno inoltre la connettività marittima sostenibile e ridurranno la dipendenza da rotte ad alta intensità di carbonio. In più c’è il corridoio digitale Ue–Africa–India, che include il cavo sottomarino Blue Raman per collegare l’Europa all’India attraverso il Mediterraneo, il Medio Oriente e l’Africa orientale, fornendo connettività dati ad alta velocità e sicura. Sono lieta di condividere che il cavo per telecomunicazioni è già approdato a Mumbai. Contemporaneamente, per portare avanti il corridoio orientale, India ed Emirati Arabi Uniti faciliteranno servizi logistici e di catena di approvvigionamento. Mitri, ovvero la Master Application for International Trade and Regulatory Interface, supporterà il corridoio commerciale virtuale India–Uae. Su tutto, è incoraggiante anche che negli Stati Uniti l’Imec goda di un sostegno bipartisan come progetto geo-economico.
Di recente, India e Unione Europea hanno mostrato un rinnovato attivismo. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha avuto una conversazione diretta con il primo ministro Narendra Modi, la Commissione e l’Eeas hanno pubblicato una comunicazione strategica congiunta, tra le principali delle svariate iniziative incrociate degli ultimi mesi. Qual è l’agenda comune e quali priorità vede emergere nel partenariato, mentre leader come la premier italiana, Giorgia Meloni, spingono per intensificarlo?
La storica visita a Nuova Delhi del collegio dei Commissari europei guidato dalla presidente Ursula von der Leyen nel febbraio 2025 ha dato nuovo impulso al partenariato strategico India–Ue. Il primo Dialogo Strategico India–Ue, tenutosi nel giugno 2025 e co-presieduto dall’Alto Rappresentante e vicepresidente Kaja Kallas e dal nostro ministro degli Esteri S. Jaishankar, ha individuato cinque priorità condivise o pilastri per la nuova agenda strategica per l’India. Su tutto, prosperità e sostenibilità: commercio, investimenti, catene di approvvigionamento e sostenibilità; i negoziati per un accordo di libero scambio (Fta) hanno ripreso ritmo. Stiamo cercando un accordo equo ed equilibrato, comprendendo le rispettive sensibilità e priorità. Poi tecnologia e innovazione: comprende tecnologie critiche ed emergenti, infrastrutture digitali e ricerca. Si terrà presto un dialogo globale sullo spazio.
C’è quindi la dimensione di sicurezza e difesa: sicurezza regionale, minacce tradizionali e ibride. L’India è interessata a collaborare con l’Ue per stabilire un partenariato in materia di sicurezza e difesa e partecipare alla Permanent Structured Cooperation (Pesco). La ferma condanna da parte dell’Ue dell’attacco terroristico a Pahalgam, nel Jammu e Kashmir, nell’aprile 2025, è stata molto apprezzata in India. Non possiamo poi dimenticare la connettività e le questioni globali: cooperazione in Paesi terzi e nella governance globale, infrastrutture digitali sicure e sostenibili, incluse reti 5G affidabili, cavi sottomarini e terrestri e connettività satellitare. A questo punto, dobbiamo ragionare su quali sono i fattori abilitanti trasversali, e parliamo di mobilità delle competenze, ricerca, coinvolgimento delle comunità imprenditoriali e rafforzamento dell’architettura istituzionale delle relazioni India–Ue.
Come si può vedere, India e Ue stanno discutendo un’ampia gamma di questioni, non solo un Fta. Si sta cercando un partenariato a lungo termine basato su valori condivisi e in grado di rafforzare le catene di approvvigionamento, le economie e gli ecosistemi di difesa di entrambe le parti.
Negli ultimi mesi, l’India ha mostrato resilienza alle iniziative commerciali dell’amministrazione Trump, ha gestito la competizione con la Cina e ha mantenuto la capacità di collaborare con la Russia e con partner internazionali dal Medio Oriente al Sud-est asiatico — e, naturalmente, con l’Unione Europea. Questa sembra una strategia di pieno multi-allineamento. In questo quadro, che ruolo svolge l’Italia e come descriverebbe la relazione Roma–Nuova Delhi?
In quanto più grande democrazia del mondo, economia in più rapida crescita, dotata di un vasto mercato interno, di una popolazione giovane e di una visione per un’India sviluppata entro il 2047, l’India è un forte partner per molte grandi economie. L’India ha sempre mantenuto buone relazioni diplomatiche con tutte le principali potenze e regioni, guidata dai propri interessi nazionali e dalla ricerca di autonomia strategica. Il coinvolgimento con il Sud-est asiatico fa parte della nostra strategia “Act East”, poiché consideriamo quella regione come il nostro vicinato esteso. Il Medio Oriente è cruciale per la nostra sicurezza energetica, la presenza di un gran numero di lavoratori indiani e i crescenti legami strategici con quei Paesi.
In questo quadro, per l’India, l’Italia è un partner europeo chiave e un Paese che svolge un ruolo attivo nel Mediterraneo e in Africa. Con la premier Meloni alla guida, l’Italia ha una voce crescente sulle questioni globali contemporanee. Le relazioni tra India e Italia sono in espansione dal 2023. Accogliamo con favore la più ampia strategia mediterranea dell’Italia, che si estende all’Indo-Pacifico, dove l’India è un attore fondamentale.
Le recenti dinamiche geopolitiche e le politiche commerciali stanno influenzando entrambi i Paesi e hanno dato nuovo impulso al nostro partenariato strategico. Il dialogo regolare tra i nostri due primi ministri offre un impegno e una supervisione di alto livello per l’attuazione del Piano d’Azione Strategico bilaterale 2025–2029. Entrambe le parti stanno dando priorità alla collaborazione nei settori dello spazio, della difesa, del commercio e degli investimenti. È incoraggiante che siano disponibili diversi incentivi per le aziende italiane che vogliono fare affari con l’India, da parte di Sace, Simest e altre entità. Se l’accordo di libero scambio India–Ue verrà presto concluso, esso eleverà ulteriormente le nostre relazioni economiche e commerciali.