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La diplomazia della crescita per fare dell’Italia l’ambasciatrice dell’America Latina in Ue

L’evento organizzato dalla Farnesina si colloca come una nuova occasione per il governo di distendere la propria strategia rispetto al concetto di Italia globale, anche alla luce dell’accordo Mercosur e dell’interlocuzione con Paesi dove Roma è percepita come alleato vicino

La diplomazia della crescita come strumento di soft power, al fine di rilanciare il ruolo dell’Italia in America Latina e nei Caraibi. Questo l’obiettivo della conferenza ospitata dalla Farnesina per valorizzare le profonde connessioni storiche, culturali ed economiche che uniscono l’Italia alla regione e a promuovere una cooperazione multilivello, orientata a risultati concreti. Indicativa anche la presenza di mons. Paul Richard Gallagher.

Il programma

Organizzata dalla Farnesina in collaborazione con l’Organizzazione Internazionale Italo-Latino Americana (IILA), la Conferenza vuole essere la vetrina per far incontrare i leader dei 33 Paesi latinoamericani e caraibici membri della Celac, assieme ai vertici delle Organizzazioni e banche regionali. Istituita nel 2003, la conferenza di quest’anno punta sul tema “Italia-America Latina e Caraibi: un partenariato in crescita” con l’obiettivo di rafforzare la cooperazione in svariati settori come energia, crescita economica sostenibile, transizione verde e digitale, cultura, sicurezza e formazione. I lavori sono stati aperti dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha preceduto l’intervento della ministra degli Esteri della Colombia e Presidente pro tempore della Celac, Rosa Yolanda Villavicencio, e del Segretario per i Rapporti con gli Stati della Santa Sede, mons. Paul Richard Gallagher. Due le sessioni tematiche in programma, dedicate al rafforzamento del partenariato economico e commerciale e alla cooperazione energetica come asse strategico comune.

Le parole di Tajani

Tra l’altro nel suo intervento di apertura Tajani ha rimarcato la collaborazione energetica con il continente, “centrale per le economie italiana e latino-americana”. Ha inoltre messo l’accento sui contatti in corso tra Eni e Ypf: “Accolgo con soddisfazione la notizia di queste ore su importanti progressi in corso nei contatti tra Eni e la società argentina Ypf per il progetto di esportazione di gas naturale liquefatto dal bacino di Vaca Muerta”. Il progetto dovrebbe consentire la produzione e l’esportazione di Gnl, pari a circa 12 milioni di tonnellate all’anno. Ha quindi definito di grande importanza la firma dell’accordo Mercosur, aggiungendo che “c’è da risolvere ancora qualche piccolo problema che riguarda il mondo agricolo, ma sono ottimista”.

Il dialogo sia aperto e strategico tra le due sponde dell’Atlantico, ha aggiunto, nella consapevoleza che “America Latina e Caraibi sono una priorità del governo italiano che ho messo al centro del mio mandato”. Spazio inoltre all’importanza della presenza delle comunità italiane che sono numerosissime in alcuni Paesi dell’area: “Come italiani dobbiamo essere ambasciatori dell’America latina nelle istituzioni europee, le imprese sono protagoniste della crescita”. Infine un auspicio: l’Italia è ambasciatrice dell’America Latina in Europa, in quanto Paesi con forti comunità italiane “e questo ci permette relazioni forti con questi Paesi”.

Italia e Latinoamerica

L’Italia consolida con l’America Latina rapporti economici di massimo rilievo: nel 2024 l’interscambio commerciale ha toccato i 33 miliardi di euro con quasi 21 miliardi di export verso la regione. Solo nel primo trimestre 2025 si è registrato un interscambio pari a 23 miliardi. Stando ai numeri forniti da Banca dati Reprint/ Osservatorio Economico Maeci, le esportazioni dell’Italia verso l’area hanno toccato un valore di 19,854 miliardi nel 2024 e di 9,584 miliardi nei primi sei mesi del 2025. Di grande rilievo la presenza economica italiana in America Latina e Caraibi che al dicembre 2022 contava 3.123 aziende e 206.894 addetti per un fatturato di 71,2 miliardi di euro. Un altro obiettivo è quello di incrementare nei paesi che non fanno parte del Mercosur l’export, per giungere a 700 miliardi nel 2027.


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