Nel videomessaggio inviato alla platea di oltre duemila invitati al Gala per i 50 anni della National Italian American Foundation (Niaf), la presidente del Consiglio non si è limitata a una celebrazione d’occasione: ha voluto rilanciare il senso di un’alleanza che, a suo dire, va “dall’industria alle prime linee della libertà”. Il Capo dello Stato, ha parlato di “ingegno, umanità e laboriosità” come tratti distintivi degli italo-americani. I nomi di tutti i premiati
C’è un oceano tra Roma e Washington, ma il premier Giorgia Meloni vuole tenerlo aperto. Aperto alle opportunità, ai commerci, ai valori condivisi.
Nel videomessaggio inviato alla platea di oltre duemila invitati al Gala per i 50 anni della National Italian American Foundation (NIAF), la presidente del Consiglio non si è limitata a una celebrazione d’occasione: ha voluto rilanciare il senso di un’alleanza che, a suo dire, va “dall’industria alle prime linee della libertà”.
Parole nette, quelle della premier, che inchiodano lo sguardo sul legame tra Italia e Stati Uniti: “Stiamo fianco a fianco da decenni, e continueremo a farlo per i prossimi cinquant’anni”.
Una visione che richiama non solo la comunanza di interessi economici – ribadita con un pizzico d’ironia quando sottolinea che “una parte significativa del Pil italiano si trova stasera al Washington Hilton” – ma anche un comune sentire ideale, valoriale, identitario.
Ma il discorso di Meloni non si ferma all’omaggio. Diventa eminentemente politico, quando tocca il tema della “cultura woke”.
Con toni che echeggiano quelli del mondo conservatore americano, la premier denuncia “forze che cercano di dividerci, ridefinendo la nostra storia e abbattendo le nostre tradizioni comuni”.
Il bersaglio è chiaro: il revisionismo culturale che, negli Stati Uniti, ha preso di mira anche il Columbus Day, considerato da alcune correnti una celebrazione controversa del colonialismo.
“Non glielo permetteremo”, afferma con fermezza Meloni. “Il Columbus Day è qui per restare”. E non manca di fare eco a Donald Trump – “Ben detto, presidente Trump” – accostandosi apertamente a quella narrazione secondo cui difendere Cristoforo Colombo equivale a proteggere l’identità e il contributo degli italo-americani alla costruzione degli Stati Uniti.
Un’eco che ha ricevuto un eloquente rilancio social: proprio Trump, nelle stesse ore, ha pubblicato sul suo network Truth Social un video di 21 secondi con un intervento della premier italiana, ricondividendo anche un post in cui Meloni viene elogiata.
Un gesto che, al di là del valore simbolico, certifica una sintonia crescente, anche mediatica, tra le due figure.
Se Meloni sceglie il registro del conflitto culturale, il Capo dello Stato Sergio Mattarella, nel suo messaggio affidato all’ambasciatore Marco Peronaci, si muove su un’altra linea.
Il Presidente della Repubblica parla di “ingegno, umanità e laboriosità” come tratti distintivi degli italo-americani.
Esalta l’integrazione, la crescita, il dialogo tra passato e futuro. E definisce la Niaf “un punto di riferimento saldo e dinamico”, capace di custodire la memoria senza chiudersi nel passato.
Malgrado la differenza di toni e registri, resta, comunque, l’idea di fondo: l’asse Roma-Washington continua a essere un pilastro.
Lo è nella narrazione politica, lo è nella realtà dei rapporti economici, lo è soprattutto nella dimensione umana rappresentata da milioni di cittadini statunitensi di origine italiana.
Una comunità che Meloni definisce “cuore pulsante e spina dorsale” del legame tra i due Paesi, e che Mattarella saluta come “orgogliosa parte della crescita e dello sviluppo” americano.
Nel mezzo di un mondo in trasformazione, con l’Europa scossa da crisi geopolitiche e gli Stati Uniti avviati verso nuove incognite elettorali, l’identità italo-americana diventa così una bussola. E forse anche un terreno di confronto – non sempre pacificato – sul significato stesso di parole come “libertà”, “memoria” e “futuro”.
Nel corso dell’evento sono stati premiati figure di spicco del mondo industriale, accademico e artistico italiano. John Elkann, Amministratore Delegato di Exor NV e Presidente di Ferrari NV e Stellantis NV, ha ricevuto il Premio Speciale Niaf, il maestro Andrea Bocelli è stato insignito del Dea Roma Lifetime Achievement Award in Entertainment, Doug Leone, Partner di Sequoia Capital, ha ottenuto il Dea Roma Special Achievement Award in International Business, Roberto Cingolani, CEO di Leonardo SpA, è stato premiato per la Global Defense & Security Technology, Stefano Antonio Donnarumma, Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo FS Italiane, ha ricevuto il riconoscimento per l’Eccellenza Ingegneristica e le Infrastrutture Sostenibili, Flavio Cattaneo, CEO del Gruppo Enel, è stato insignito per la Leadership Manageriale, Katia Passerini, 27ª Presidente della Gonzaga University, ha ricevuto il premio per l’Eccellenza Accademica. Quest’anno inoltre è stato designato il Lazio come Regione d’Onore per il 2025.