Il vicepresidente della Commissione esteri/difesa del Senato, Roberto Menia: “Il nuovo caccia di sesta generazione non è solo un caccia, ma un sistema di sistemi, che comprende la partecipazione della rete delle Pmi innovative, delle università e dei centri di ricerca. Insomma, tutto il sistema Italia più avanzato”
Via libera dalla Commissione Esteri-Difesa del Senato all’approvazione della risoluzione sul Gcap (Global Combat Air Program) e all’avvio dell’esame dei programmi di acquisto di veicoli blindati anfibi e di munizioni guidate per obici dell’Esercito e di prosecuzione del programma navale per la tutela della capacità marittima della Difesa. Un voto, quello di oggi, arrivato con la convergenza fra maggioranza e opposizione in commissione difesa del Senato, astenuti i Cinque Stelle. La risoluzione di Fdi scritta dal vicepresidente Roberto Menia ha trovato anche il favore dei dem. Iter completato, oggi il voto positivo.
LA RISOLUZIONE
Con la risoluzione si impegna il governo a riferire costantemente al Parlamento in relazione allo stato di avanzamento e alla sostenibilità finanziaria complessiva del programma, che allo stato di sviluppo attuale necessita ancora di alcuni approfondimenti di carattere tecnico-finanziario; ad informare le competenti commissioni parlamentari in caso di utilizzo dei fondi europei, in particolare in relazione ai progetti di cui si richiede il finanziamento e l’andamento degli stessi, ad attuare una trasparente strategia nazionale di supporto, con il coinvolgimento dell’ opinione pubblica sulle finalità del programma GCAP e sulle ricadute sul sistema paese diverso dal settore della difesa; a promuovere ogni sforzo utile al fine di assicurare il rispetto stringente della tempistica del programma; a trasferire, ove possibile, con la massima tempestività possibile, anche negli altri domini, le tecnologie e le conoscenze acquisite nell’ambito del programma; a perseguire il più alto livello di interoperabilità coi sistemi în sviluppo presso i Paesi Amici e Alleati in ambito Nato e Ue, attivando tavoli di confronto dedicati; a implementare sistemi strutturati di monitoraggio del ritorno tecnologico e industriale a beneficio del sistema Paese.
INVESTIMENTO PLURIDECENNALE, ANCHE JOLLY PER LA DIFESA EUROPEA
“La risoluzione sul Gcap, Global combact air programme, di cui sono stato relatore, testimonia il proficuo lavoro avviato dalla commissione difesa del Senato nel dicembre dello scorso anno condividendo un obiettivo altamente strategico: si tratta di un investimento pluridecennale che colloca l’Italia ai piani più alti nella sfida del complesso percorso di costruzione della difesa europea e oltre. Esso infatti nasce da una collaborazione fra Italia, Regno Unito e Giappone”, spiega a Formiche.net il vicepresidente della Commissione esteri/difesa del Senato, Roberto Menia (FdI), che osserva: “Il nuovo caccia di sesta generazione non è solo un caccia, ma un sistema di sistemi, che comprende la partecipazione della rete delle pmi innovative, delle università e dei centri di ricerca. Insomma, tutto il sistema Italia più avanzato. Inoltre non solo amplia ma rafforza la partnership italiana con soggetti nevralgici e rientra in quelle iniziative target della Nato, in un uno dei momenti internazionali forse più decisivi degli ultimi 20 anni. Per questa ragione il documento prodotto chiede al Governo di rispettare una serie di impegni, dalla sostenibilità economica agli sviluppi del progetto e la continua interlocuzione col parlamento, e il voto di oggi in Commissione segna un passo importante non solo della difesa ma di tutto il sistema Italia”, conclude il senatore triestino.
IL PROGETTO
Il progetto è basato sulla cooperazione industriale e politico-istituzionale tra Italia, Regno Unito e Giappone, e punta a realizzare un sistema aereo da combattimento di sesta generazione caratterizzato da capacità operative multi-dominio, ovvero aria, terra, mare, spazio e cyber. In questo modo i paesi coinvolti intendono fare fronte comune dinanzi al deterioramento dello scenario internazionale, per questa ragione il Gcap per le Forze armate sarà uno strumento che concentrerà in un solo mezzo le più moderne capacità tecnologiche avanzate, che si mescoleranno sia con la crescita economica e industriale dei Paesi partecipanti, sia con il rafforzamento delle rispettive catene di fornitura nazionali. Per l’Italia sono in campo una serie di attori industriali di primo piano nei settori dell’avionica, dell’elettronica e della difesa, tra cui Elt, Avio Aero, Mbds e il gruppo Leonardo, che avrà un ruolo primario nell’integrazione delle capacità e delle tecnologie abilitanti. Appare di tutta evidenza che, dall’invasione dell’Ucraina in poi, l’Europa si è specchiata nei suoi difetti, ovvero anni di grave sottovalutazione del rischio di un conflitto vicino ai suoi confini. Serve dotarsi di strumenti di difesa adeguati, quindi il dominio dell’aria resta una priorità.