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Sui dazi Washington prepara il terreno a un nuovo accordo con la Cina

Una videochiamata tra il segretario al Tesoro americano, Scott Bessent e il vicepremier cinese, He Lifeng, riapre improvvisamente la partita per una nuova distensione, proprio quando la guerra commerciale sembrava essere finita in un vicolo cieco. Ora occhi sul faccia a faccia Trump-Xi di fine mese

Prove tecniche di dialogo. La guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, che ormai include a tutti gli effetti le terre rare, è ormai ai suoi massimi livelli. Ma c’è una possibile svolta in arrivo. La Cina è favorevole a nuovi negoziati commerciali con gli Stati Uniti. Lo ha riferito, sparigliando un po’ le carte, l’agenzia cinese Xinhua, stando a cui la videoconferenza tra il principale negoziatore commerciale cinese, il vice premier He Lifeng, e il segretario al Tesoro americano, Scott Bessent, ha dato luogo a scambi “franchi, approfonditi e costruttivi”.

D’altronde le tensioni commerciali tra le due principali economie mondiali sono aumentate di nuovo nell’ultima settimana dopo l’annuncio da parte di Pechino di un rafforzamento dei controlli sulle esportazioni di terre rare e sulle tecniche necessarie alla loro raffinazione. Giovedì, nel corso di una conferenza stampa alla Casa Bianca, il presidente statunitense Donald Trump aveva parlato di “una guerra commerciale con la Cina”.

Ora però Stati Uniti e Cina hanno concordato di riprendere i negoziati commerciali entro la prossima settimana, nel tentativo di evitare una nuova escalation di dazi. La decisione, come detto, arriva dopo le recenti tensioni legate alle restrizioni cinesi sulle terre rare, risorse fondamentali per l’elettronica e la difesa, che hanno spinto il presidente americano Trump a minacciare dazi del 100% sulle importazioni cinesi. È una mossa che vale più di qualsiasi minaccia a parole, perché la Cina produce oltre il novanta per cento delle terre rare lavorate al mondo e controlla circa il 70% per cento delle attività minerarie globali. In pratica, una mossa che avrebbe potuto far saltare le catene di approvvigionamento globali

Nonostante avesse inizialmente ventilato la possibilità di cancellare l’incontro con il presidente cinese Xi Jinping previsto a margine del vertice Apec in Corea del Sud, Trump ha confermato che l’appuntamento avrà luogo. Intanto, i ministri delle Finanze del G7, preoccupati per il predominio cinese nelle terre rare – hanno deciso di coordinare una risposta comune e di diversificare i fornitori, sebbene la Commissione europea abbia ammesso che ciò richiederà anni. Anche il Fondo Monetario Internazionale ha espresso speranza in un accordo che possa allentare le tensioni.


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