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Le attività estere spingono la crescita di Enel. In calo margini Italia

Il gruppo elettrico guidato da Flavio Cattaneo ha alzato il velo sui conti relativi ai primi nove mesi dell’anno, chiusi con ricavi a 59,7 miliardi, in crescita del 3,6% rispetto allo stesso periodo del 2024 e un utile in accelerazione a 5,7 miliardi. L’acconto sul dividendo sale del 7%

L’estero spinge i conti di Enel. Il gruppo elettrico guidato da Flavio Cattaneo ha alzato il velo sui conti relativi ai primi nove mesi dell’anno, chiusi con ricavi a 59,7 miliardi, in crescita del 3,6% rispetto allo stesso periodo del 2024. “Una variazione”, hanno chiarito da Enel, “prevalentemente riconducibile alle maggiori vendite delle commodity sul mercato wholesale, in un contesto di prezzi medi crescenti”.

Quanto ai margini, l’ebitda ordinario si è attestato a 17,2 miliardi, in accelerazione dello 0,9%. A impattare sul versante italiano “i minori prezzi medi applicati ai clienti finali che nella generazione, prevalentemente per la minore disponibilità della risorsa idrica”, ma tutto più che compensato dal positivo contributo della Spagna e della Colombia.

Guardando all’utile, il risultato netto ordinario del gruppo tocca quota 5,7 miliardi, contro i 5,4 al 30 settembre del 2024, segnando una crescita del 4,5%. Anche in questo caso Enel, il cui titolo in Borsa ha chiuso la seduta a +0,2%, ha sottolineato come “la variazione, a parità di perimetro tra i due periodi a confronto, è principalmente riconducibile al positivo andamento della gestione operativa ordinaria, nonché ai minori oneri finanziari connessi al minor indebitamento finanziario lordo e alla riduzione del costo medio di tale debito”.

Infine, l’indebitamento finanziario netto sale a 57,5 miliardi, dai 55,7 dello scorso anno, con “i positivi flussi di cassa generati dalla gestione operativa, gli effetti netti positivi derivanti dalle nuove emissioni di prestiti obbligazionari non convertibili subordinati ibridi perpetui e il positivo andamento dei tassi di cambio sul debito hanno parzialmente compensato il fabbisogno finanziario legato agli investimenti, al pagamento dei dividendi, all’acquisto di
azioni proprie da parte di Enel”.

Sulla base dei numeri dei nove mesi, il management ha deliberato un acconto sul dividendo 2025 pari a 0,23 euro per azione (+7% rispetto all’acconto sul dividendo 2024), in pagamento dal 21 gennaio 2026, alla luce di una politica dei dividendi, coerente con il piano strategico 2025-2027, che prevede per l’esercizio 2025 un dividendo per azione fisso minimo pari a 0,46 euro, e un potenziale incremento fino a un pay-out del 70% sull’utile netto ordinario del gruppo. Per l’esercizio 2025 Enel prevede infine un ebitda ordinario di gruppo nel range di guidance compreso tra 22,9 e 23,1 miliardi di euro e un utile netto ordinario del gruppo lievemente superiore alla parte alta del range di guidance (compreso tra 6,7 e 6,9 miliardi di euro)


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