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Flat tax per pensionati italiani. Castelli spiega perché conviene

Guido Castelli, Commissario straordinario del Governo per la riparazione e la ricostruzione sisma 2016: “Con questa misura si offre nuova linfa all’economia locale e al contempo si combatte lo spopolamento a cui sono soggetti i piccoli borghi dell’Appennino centrale. Ma non è sufficiente far abitare nuovamente quelle case, occorre che chi torna ci resti”

Un’intuizione normativa che permetterebbe di attrarre pensionati italiani residenti all’estero nei comuni del centro Italia colpiti dal sisma. La flat tax al 7% è contenuta in una norma già presente nell’ordinamento italiano, ma che è stata negli anni dimenticata. Oggi il governo l’ha ripescata. Lo hanno ricordato in Senato il senatore Roberto Menia, responsabile del Dipartimento italiani nel mondo di FdI, Guido Castelli, senatore FdI e Commissario straordinario per la Ricostruzione del Sisma 2016, e Giuseppe Stabile, vicesegretario del Consiglio generale degli italiani all’estero. In questo modo il governo interviene sulla grande questione degli italiani all’estero, con un provvedimento che riguarda, nello specifico, i pensionati residenti all’estero che decidono di trasferirsi nel centro Italia, precisamente in Umbria, Marche, Abruzzo e Lazio.

LA TESSERA DI UN MOSAICO

“Si tratta di uno strumento che può favorire un doppio obiettivo – spiega a Formiche.net il commissario Castelli – contribuire a offrire nuova linfa all’economia locale e al contempo combattere lo spopolamento a cui sono soggetti i piccoli borghi dell’Appennino centrale. Ma non è sufficiente far abitare nuovamente quelle case, occorre che chi torna ci resti. Dobbiamo ricostruire quelle case e allentare il rischio che restino vuote. Per questa ragione ritengo altrettanto utile immaginare uno sforzo per creare servizi complementari che diano ossigeno a quei territori in maniera organica”. Una misura che non è solo di tipo economico o finanziario, per due ragioni. In primis si lega al popolo degli italiani all’estero, accomunati dal concetto di capillarità. “Parliamo di un ritorno alle radici e alle origini quando ci rivolgiamo a loro – aggiunge il senatore di Fratelli d’Italia – senza dimenticare un prezioso parallelo: se confrontiamo la nostra misure con quella in vigore in Germania, ci accorgiamo che in Italia il risparmio è di oltre mille euro: la tessera di un mosaico che dovremo completare con la domanda di servizi per quei territori”.

LA FLAT TAX

L’articolo 1, comma 273, della legge 30 dicembre 2018, n. 145, ha inserito nel Testo Unico delle Imposte sui Redditi l’articolo 24-ter, che introduce un regime fiscale agevolato per i pensionati esteri che si trasferiscono in Italia; inoltre, con l’articolo 6-ter del decreto-legge n. 4 del 2022, l’ambito di applicazione è stato esteso ai comuni colpiti dagli eventi sismici del 2009, 2016 e 2017. La finalità di queste norme è quella di attrarre in Italia pensionati provenienti dall’estero, concedendo loro un’imposta sostitutiva agevolata sui redditi prodotti all’estero. Possono optare per l’imposta sostitutiva forfettaria pari al 7% sui redditi prodotti all’estero (compresi i redditi da pensione estera) le persone fisiche che trasferiscono la loro residenza fiscale in Italia, che non sono state residenti in Italia nei cinque periodi d’imposta precedenti al trasferimento, e provengono da Paesi con i quali esistono accordi di cooperazione amministrativa in materia fiscale.

Questa possibilità può essere attrattiva per i pensionati che percepiscono redditi da pensione dall’estero, poiché permette loro di usufruire di una tassazione semplificata e ridotta sul reddito estero e di vivere in regioni italiane con un costo della vita relativamente più basso rispetto ad altre zone del Paese. Lo scorso 24 luglio il Mef in sede di Question Time in Commissione finanze della Camera dei Deputati ha fornito i dati dei soggetti che hanno usufruito dell’opzione in esame ed è emerso che dai dati statistici delle dichiarazioni dei redditi 2023 relativi all’anno d’imposta 2022, ultimo anno disponibile, risultano 474 beneficiari della misura. Al contempo il Mef ha fornito i dati di coloro che hanno scelto di trasferire la residenza nei comuni colpiti da eventi sismici nel 2009, 2016 e 2017. Il 2022, il primo anno di applicazione della disposizione, ha riguardato un totale di 22 beneficiari.

Occorre possedere alcuni requisiti, come essere residente all’estero da almeno cinque anni e percepire un reddito da pensione da un soggetto estero. Il comune dove il pensionato si deve trasferire, deve avere meno di 20mila abitanti e deve essere situato nelle zone colpite dai terremoti del 2009 e 2016. L’imposta è calcolata in modo forfettario, con un’aliquota del 7% sui redditi esteri per nove anni a partire dal primo anno di adesione alla misura in questione.

IL RUOLO DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO

Per gli emigrati italiani all’estero, un soggetto istituzionale di riferimento è il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (Cgie) che ha il riconoscimento da parte del Ministero degli affari esteri, al Cgie fanno riferimento i Comitati degli italiani all’estero (Comites), anch’essi riconosciuti dal Maeci, che costituiscono una rete di 127 comitati in 59 paesi e possono essere un importante riferimento in questa attività di informazione e promozione della possibilità in esame. Il prossimo passo in questo senso sarà il coinvolgimento delle Camere di commercio italiane all’estero, che hanno come riferimento le ambasciate italiane. In una prima fase, alla luce dei numeri degli iscritti all’AIRE e dei singoli paesi di provenienza di coloro che hanno già trasferito la residenza nell’Italia meridionale per accedere ai benefici della flat tax, potrebbe essere opportuno concentrarsi su Stati Uniti, Germania. Il motivo attiene ai numeri.

Negli Stati Uniti esiste una vasta comunità di origine italiana che le stime dell’ambasciata italiana quotano in 17,3 milioni di soggetti, ma le principali organizzazioni italo-americane (Niaf-National Italian American Foundation e Osdia-Order Sons and Daughters of Italy in America) valutano che i cittadini statunitensi di origine italiana siano almeno 25 milioni. Gli italiani iscritti all’Aire negli Usa sono 307.260 (dati 2022 Istituto italiano di statistica), di questi circa un terzo ha un’età superiore ai 60 anni. Negli Usa sono presenti nove Comites e cinque Italy-America Chamber of Commerce (Iacc) a cui si aggiungono importanti associazioni di rapporti tra Italia e Usa e varie associazioni di cittadini di origini italiana. Dalla Germania proviene il maggior numero dei nuovi residenti che hanno usufruito della flat tax in questi primi anni di applicazione. Dai dati del Maeci, in Germania risiedono 822.243 iscritti all’Aire. La rete dei Comites è strutturata e presente in undici delle principali città tedesche; inoltre, sono attive due Camere di Commercio italo-tedesche e alcune associazioni che si occupano di relazioni italo tedesche.

Al fine di promuovere la diffusione di questo strumento, in particolare presso la vasta platea dei cittadini italiani all’estero, già lo scorso mese di aprile era stato siglato un Protocollo d’intesa tra il Commissario Castelli, e il Consiglio Generale degli italiani all’estero.


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