Da un’agenzia nata a Milano trentacinque anni fa a un gruppo globale che oggi opera in trentuno Paesi. La storia di Sec Newgate è quella di una crescita costante, fatta di visione, acquisizioni e spirito imprenditoriale. Il riconoscimento come Global Agency of the Year 2025, assegnato da PRovoke Media a Chicago, ne conferma la maturità internazionale. Colloquio con il ceo, Fiorenzo Tagliabue che racconta l’evoluzione dell’azienda leader nel settore del corporate affairs
Da un’agenzia nata a Milano trentacinque anni fa a un gruppo globale che oggi opera in trentuno Paesi. La storia di SEC Newgate è quella di una crescita costante, fatta di visione, acquisizioni e spirito imprenditoriale. Il riconoscimento come Global Agency of the Year 2025, assegnato da PRovoke Media a Chicago, ne conferma la maturità internazionale. Su Formiche.net abbiamo parlato con Fiorenzo Tagliabue, fondatore e Ceo del gruppo, per parlare del percorso, della filosofia che lo guida e delle sfide che attendono il settore dei corporate affairs nel nuovo scenario geopolitico globale.
Tagliabue, il premio come Global Agency of the Year, che consolida ulteriormente l’immagine dell’azienda, è arrivato un po’a sorpresa o se lo aspettava?
In realtà no, è stato un riconoscimento inatteso. La nostra realtà, come gruppo, è relativamente giovane: abbiamo assunto una dimensione davvero globale nel 2019. Ci confrontiamo con competitor che hanno una storia di cinquanta o anche cent’anni, con strutture consolidate e brand fortissimi. Per questo il premio ha un valore particolare: ci riconosce come un player globale credibile, capace di dialogare con clienti internazionali nel campo del corporate affairs di qualità.
Quando parla di “giovane gruppo” fa riferimento al processo di internazionalizzazione avviato ormai più di dieci anni fa. Come è iniziato tutto?
Il nostro percorso internazionale nasce nel 2013 con la prima acquisizione in Belgio. Da lì è partita una crescita che nel 2019 ci ha portati a diventare un gruppo con una dimensione globale. La chiave, però, è sempre stata la valorizzazione delle persone. In ogni acquisizione abbiamo cercato di mantenere e potenziare il ruolo degli imprenditori che ci hanno ceduto una quota di maggioranza. SEC Newgate è un gruppo di imprenditori, più che di aziende. Le persone sono al centro, e il nostro spirito è profondamente imprenditoriale.
Questa attenzione al capitale umano si traduce anche in una struttura organizzativa agile?
Assolutamente sì. Abbiamo costruito un modello che ci consente di essere presenti sui mercati con grande rapidità, come nel caso della recente apertura a Kiev nel mese di settembre. Il nostro headquarter, che mantiene una struttura agile, è in grado di mettere in campo risorse locali, capaci di rispondere alle esigenze dei clienti in tempi molto brevi. È una struttura leggera, ma estremamente reattiva, che valorizza le competenze territoriali e allo stesso tempo mantiene una visione strategica globale.
Che tipo di clienti seguite e quali sono i principali ambiti di attività del gruppo?
Operiamo su due fronti. Da un lato seguiamo grandi brand internazionali nei diversi Paesi in cui siamo presenti, dall’altro lavoriamo con molte aziende locali, che nei singoli mercati rappresentano un tessuto economico fondamentale. Il nostro focus è sul corporate affairs: gestione delle crisi, public affairs, comunicazione interna ed esterna, comunicazione finanziaria. La comunicazione di prodotto, che seppure nom rappresenta il nostro core business forma parte della nostra offerta, specie in alcuni mercati. il nostro lavoro è affiancare le aziende nella costruzione e nella difesa della loro reputazione quale principale asset strategico per sostenere le relazioni con gli stakeholder che sono influenti nel raggiungere gli obiettivi di business.
SEC Newgate è oggi un gruppo globale a tutti gli effetti. Dove si concentra la vostra presenza?
Siamo presenti in trentuno Paesi. In Europa abbiamo una copertura capillare; gli Stati Uniti rappresentano il nostro primo mercato. Abbiamo una posizione di leadership in Australia, una presenza significativa in Asia — in Cina, Singapore, Hong Kong, Pechino e Shanghai — e nel Golfo, tra Dubai e Riad e siamo attivi anche in Sud America. È una rete che ci consente di operare in modo integrato, mantenendo al contempo la specificità di ciascun mercato.
Guardando al futuro, quali sono le priorità per il gruppo?
L’obiettivo è migliorare sempre più la qualità della nostra offerta. Puntiamo a rafforzare la componente di consulenza strategica, soprattutto tenendo conto del contesto geopolitico globale, che oggi richiede un approccio molto più sofisticato. Abbiamo costruito un team di consulenti provenienti da tutto il mondo, il Corporate Geopolitical Advisory Council, che aiutano le aziende a ripensare le proprie strategie in un ambiente complesso e mutevole. Parallelamente vogliamo continuare a crescere in modo organico, e valutare eventuali opportunità per entrare in aree dove ancora non siamo presenti.
Tutto questo nasce da un’agenzia milanese fondata trentacinque anni fa. Si sarebbe mai immaginato di arrivare fin qui?
Quando ho fondato la mia agenzia a Milano, l’obiettivo era semplicemente fare bene il nostro mestiere. Poi sono arrivati la crescita, le partnership, la dimensione internazionale. Oggi, guardando a quello che siamo diventati, credo che la chiave sia stata non perdere mai lo spirito originario: quello di un gruppo di persone curiose, appassionate e con una visione aperta sul mondo.
















