La Cina amplia la propria flotta di droni con il Boying T1400, elicottero autonomo a doppio rotore ispirato al Chinook, progettato per missioni logistiche, civili e militari ad alta quota
La Cina continua ad ampliare la propria gamma di sistemi aerei senza equipaggio, anche nel settore dell’ala rotante. L’ultima introduzione è quella del Boying T1400, un elicottero autonomo a doppio rotore la cui forma richiama il celebre Ch-47 Chinook prodotto dalla Boeing. Il nuovo velivolo, sviluppato da United Aircraft, ha completato con successo il volo inaugurale a Harbin, nella provincia nordorientale di Heilongjiang, segnando un ulteriore passo avanti nella strategia di Pechino di rendere sempre più unmanned il proprio settore aeronautico.
Secondo quanto riportato da Xinhua, il T1400 è progettato per operazioni multiuso, tra cui la protezione agricola, il trasporto cargo e la prevenzione degli incendi boschivi. Con un peso massimo al decollo di 1.400 chilogrammi, una quota operativa di 6.500 metri e una velocità massima di 180 km/h, il nuovo elicottero si colloca nella categoria dei velivoli unmanned pesanti.
L’autonomia dichiarata varia in base al carico, con oltre otto ore con 200 kg di carico oppure più di due ore con 500 kg, con una capacità di carico massima di 650 kg. La struttura tandem a doppio rotore ne aumenta la stabilità e l’efficienza in quota, rendendolo adatto anche a operazioni in alta montagna, come ad esempio quelle sull’altopiano tibetano e nelle aree di confine con l’India, dove la Cina mantiene una presenza militare costante.
United Aircraft descrive il T1400 come un elicottero pesante per operazioni in altitudine con capacità di decollo e atterraggio in condizioni estreme. La società sottolinea di poter convertire elicotteri con equipaggio in versioni autonome, riducendo così i costi di ricerca e sviluppo e accelerando la produzione. Tale approccio consentirebbe inoltre di minimizzare i rischi per il personale militare, riciclando al contempo vecchie piattaforme. L’azienda si definisce un leader nazionale nelle soluzioni unmanned, fornendo “smart unmanned solutions” a clienti governativi, militari e commerciali. Le sue piattaforme vengono impiegate in settori che spaziano dal soccorso d’emergenza all’applicazione della legge, fino alle operazioni logistiche e civili.
Il debutto del T1400 si inserisce in una competizione tecnologica sempre più serrata con gli Stati Uniti. Pechino e Washington stanno infatti investendo massicciamente nello sviluppo di velivoli autonomi, dai cargo Vtol ai loyal wingman, in una corsa che produce nuovi prototipi quasi ogni settimana. Nel solo mese di ottobre, ad esempio, la statunitense Beta Technologies ha presentato il MV250, una versione militare del suo velivolo Alia con capacità Vtol e configurazione tiltrotor, mentre Lockheed Martin ha mostrato un Uh-60 Black Hawk autonomo, modificato in soli dieci mesi. Gli Stati Uniti mantengono il vantaggio nel campo dei convertiplani, ma la Cina ha svelato nel 2025 il suo primo prototipo operativo di tiltrotor, visivamente simile al Leonardo AW609.
Il T1400 dimostra come Pechino punti a colmare il divario tecnologico con Washington non solo nella difesa ma anche nei settori dual-use. Con droni sempre più grandi, intelligenti e autonomi, la Repubblica Popolare Cinese conferma la propria ambizione di diventare una superpotenza aeronautica a tutto campo, dal campo di battaglia alle applicazioni civili e industriali.
















