La visita a Palazzo Chigi del Presidente della Repubblica del Gabon, Nguema, rafforza la proiezione del Piano Mattei in varie forme: dalla cooperazione bilaterale alle nuove progettazioni su energia e infrastrutture, fino allo space center di Malindi in Kenya
Il Piano Mattei prosegue la sua strada, con l’incontro a Palazzo Chigi tra il presidente del consiglio, Giorgia Meloni e il Presidente della Repubblica Gabonese, Brice Clotaire Oligui Nguema. Un colloquio che da un lato si inserisce nel solco della collaborazione bilaterale (registrando l’apprezzamento del Presidente per l’approccio italiano verso il continente africano promosso attraverso il Piano Mattei) e dall’altro permette ai vertici del due Paesi di programmare iniziative future in settori strategici come energia, infrastrutture e servizi sanitari.
Pochi giorni fa Italia e Gabon avevano siglato due nuovi progetti nei settori della sanità e dell’edilizia sociale alla presenza del ministro degli Esteri Régis Onanga Ndiaye, del presidente di Gksd Holding, Kamel Ghribi e del Presidente della Repubblica del Gabon, Nguema. Verrà sviluppato un ospedale modulare in Gabon, parte di una strategia nazionale per rafforzare il sistema sanitario. E ancora, il Gabon e Gksd collaboreranno sulla progettazione, la costruzione e la logistica (strade, energia, acqua reti digitali), su energia e ambiente, con l’impegno a garantire sostenibilità tramite energie rinnovabili, efficienza energetica, gestione ecologica dei rifiuti e certificazioni ambientali, e sul fronte degli approvvigionamenti, collaborando nella fornitura di beni e servizi necessari al progetto e in quell’occasione il ministro degli Esteri gabonese ribadì: “L’Italia è un Paese partner e amico”.
Tra le recenti iniziative ricomprese nel Piano Mattei va citata quella denominata Polo patrimoni nata dal dialogo politico tra Italia e Tunisia con l’obiettivo promuovere la filiera dei beni culturali come leva per lo sviluppo socioeconomico delle comunità locali. Una grande cooperazione data anche da vicende storiche, senza dimenticare che i primi a scavare in Tunisia sono stati gli italiani, i francesi, gli americani, gli olandesi. E ancora, la presenza del governo all’inaugurazione sabato scorso del nuovo museo di Giza, assieme a 79 esponenti internazionali invitati per l’occasione, dove è stato presente il ministro della cultura Alessandro Giuli, fino allo space center di Malindi in Kenya, che l’Italia ha lo scopo di trasformare in “un hub continentale di formazione ed eccellenza” come spiegato da Giorgia Meloni in un messaggio letto in occasione della seconda edizione degli Stati generali della Space Economy.
“Possiamo costruire un ecosistema di primo piano in questo ambito, con servizi affidabili e valore commerciale; abbiamo l’opportunità di contribuire da protagonisti alla nascente economia lunare, grazie a tecnologie e standard che portino il marchio italiano; intendiamo valorizzare ulteriormente lo Spazio come strumento di cooperazione internazionale, come dimostra anche il piano Mattei per l’Africa”, ha aggiunto Meloni.
















