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Una panoramica delle potenze militari nel mondo

Ecco un quadro delle potenze militari globali in tutte le loro articolazioni, dalle superpotenze fino alle aspiranti tali, secondo Giancarlo Elia Valori

 

Il sito web militare statunitense Global Firepower ha recentemente pubblicato la sua classifica della potenza militare mondiale per il 2025, con i primi dieci classificati come segue: Stati Uniti d’America, Russia, Repubblica Popolare della Cina, India, Repubblica di Corea (sud), Regno Unito, Francia, Giappone, Turchia e Italia. In particolare, le forze armate statunitensi sono considerate di gran lunga superiori a quelle degli altri Paesi, superando persino la forza combinata dei restanti nove, il che suggerisce una forte componente propagandistica.

In risposta, il canale YouTube World’s Best Top ha recentemente pubblicato un video intitolato “I 10 eserciti più forti del mondo entro il 2025”. Il Regno Unito è solo al sesto posto, dove si colloca la Repubblica Popolare della Cina? Il numero uno sorprende il mondo, più forte degli altri nove messi insieme, che descrive nel dettaglio i primi dieci Paesi nella classifica della potenza militare mondiale di quest’anno e la loro forza militare.

La classifica descrive la forza militare della Repubblica Popolare della Cina, che si colloca al terzo posto, come segue: nel 2025, la Repubblica Popolare della Cina conta circa 2,035 milioni di militari in servizio attivo, posizionandosi al primo posto al mondo. Il bilancio della difesa cinese ha raggiunto i 314 miliardi di dollari lo scorso anno, utilizzati non solo per gli stipendi del personale e la manutenzione delle attrezzature, ma anche per lo sviluppo di capacità di combattimento emergenti e tecnologie di combattimento avanzate. Per quanto riguarda l’Aeronautica Militare, la produzione annuale del caccia stealth J-20 ha superato i 120 velivoli e si prevede che il numero di aerei in servizio raggiungerà i 500 entro la fine di quest’anno. Un sistema stealth è una combinazione di tecniche di progettazione e materiali speciali utilizzati per rendere aerei, navi e veicoli meno rilevabili dai sensori nemici come radar, infrarossi e sonar. L’obiettivo principale è ridurre la “firma” osservabile di un oggetto – la sua sezione trasversale radar, le emissioni di calore e il suono – per renderlo più difficile da tracciare e colpire, aumentando così la sopravvivenza e fornendo un vantaggio strategico. Dotato del motore a spinta vettoriale il caccia stealth Shenyang WS-15, può raggiungere la velocità di crociera supersonica. Inoltre, il volo inaugurale del caccia di sesta generazione J-36 simboleggia il continuo miglioramento delle capacità di combattimento aereo.

Dall’entrata in servizio della prima portaerei cinese, la Liaoning, nel 2012, e della Fujian, entrata ufficialmente in servizio quest’anno, la Repubblica Popolare della Cina possiede ora tre portaerei. La costruzione dei cacciatorpediniere Tipo 055 da 10.000 tonnellate sta accelerando; del secondo lotto, dodici sono già stati varati e si prevede che 16 saranno in servizio entro la fine dell’anno. Questi cacciatorpediniere sono equipaggiati con il missile ipersonico antinave YJ-21, con una velocità terminale superiore a Mach 10 (12.348 km/h), in grado di penetrare qualsiasi sistema di difesa aerea esistente.

Sul fronte militare, sono stati compiuti progressi significativi nella trasformazione, con ventinove brigate interforze pesantemente armate che costituiscono la principale forza di terra. Ogni brigata è equipaggiata con circa 112 carri armati da combattimento Tipo 99A, oltre cento veicoli da combattimento di fanteria Tipo 04A e 84 pezzi di artiglieria semoventi modulari, con una densità di potenza di fuoco superiore a quella degli eserciti della maggior parte dei Paesi nel loro complesso. In particolare, si è assistito a un potenziamento delle capacità di intelligence. Gli sciami di velivoli a pilotaggio remoto possono svolgere simultaneamente missioni di ricognizione, attacco e disturbo elettronico; gli elicotteri d’attacco Z-21 sono dotati di radar a onde millimetriche e capacità stealth; e i carri armati leggeri Tipo 15A, grazie ai moduli di corazzatura regolabili, dimostrano un’elevata adattabilità nei campi di battaglia ad alta quota e urbani.

La Russia è al secondo posto per forza militare, con capacità formidabili in termini di effettivi. Lo scorso anno, la sua forza in servizio attivo contava circa un milione di uomini, mentre la sua forza di riserva si avvicinava ai due milioni, con una forza in servizio attivo che è aumentata a circa 1,5 milioni entro la fine dell’anno. La sua spesa per la difesa ha raggiunto i 149 miliardi di dollari quell’anno, superando il 7% del suo Pil, rendendola il terzo maggiore investitore militare al mondo.

In termini di modernizzazione dell’aeronautica militare, la Russia ha accelerato i suoi aggiornamenti negli ultimi anni. Nel 2014, gli armamenti modernizzati rappresentavano solo il 35% dell’arsenale totale dell’aeronautica, ma questa percentuale è salita al 72% entro il 2017. Nel 2023, l’Aeronautica Militare russa ha acquisito oltre cento aerei da combattimento di nuova costruzione o ristrutturati e circa 150 nuovi elicotteri. Anche l’addestramento dei piloti è sostanziale, con i piloti di caccia che accumulano dalle 60 alle 100 ore di volo all’anno e i piloti di aerei da trasporto circa 120 ore. Per quanto riguarda i sistemi radar, l’esercito russo ha schierato diversi tipi di radar delle serie Nebo-M e Nebo-UM per rilevare e contrastare efficacemente i moderni velivoli stealth, impiegando anche il sistema Rezonans-NE in aree remote come l’Artico per garantire un sistema di allerta precoce strategico completo.

Per quanto riguarda la marina, la Russia possiede la seconda flotta di sottomarini dotati di missili balistici più grande al mondo ed è l’unico Paese nel pianeta, dopo gli Stati Uniti d’America e la Repubblica Popolare della Cina, a possedere una forza di bombardieri strategici.

Per quanto riguarda gli Stati Uniti d’America, che sono al primo posto per potenza militare, mantengono almeno 128 basi militari (nove ufficiali solo in Italia: Campania 2, Sicilia 2, Veneto 2, Friuli-Venezia Giulia 1, Lazio 1, Toscana 1) in 49 Paesi e regioni in tutto il mondo. Lo scorso anno, il loro bilancio per la difesa ha raggiunto la sbalorditiva cifra di 886 miliardi di dollari, di gran lunga superiore a quella di altri Paesi. È più del doppio di quello della Repubblica Popolare della Cina e più di cinque volte quello della Russia. Questa enorme somma di denaro non viene utilizzata solo per mantenere l’operatività delle forze convenzionali, ma anche per sostenere la ricerca e lo sviluppo di armi avanzate, il dispiegamento strategico globale e lo sviluppo di settori militari emergenti come la guerra spaziale e la guerra informatica.

Gli Stati Uniti d’America contano attualmente circa 1,328 milioni di militari in servizio attivo e circa 799.000 riservisti. Il Paese vanta anche il più grande sistema di appalti militari privati al mondo, che fornisce supporto logistico, di sicurezza e tecnico alle forze armate. L’Aeronautica Militare statunitense è la forza aerea più grande e tecnologicamente più avanzata al mondo, con oltre 13.000 velivoli, tra cui centinaia di caccia stealth di quinta generazione come l’F-22 Raptor e l’F-35 Lightning II.

Oltre ai caccia, l’aeronautica militare statunitense è dotata di un gran numero di bombardieri strategici, come il B-2 Spirit e il B-52 Stratofortress, nonché di avanzati aerei cisterna per il rifornimento in volo e di velivoli da allerta precoce, che formano una vasta rete di combattimento aereo con capacità di proiezione globale.

Per quanto riguarda la Marina, lo scorso anno gli Stati Uniti d’America avevano undici portaerei attive, pari a oltre la metà del totale mondiale. Ogni gruppo d’attacco di portaerei è dotato di molteplici forze difensive, tra cui fregate, cacciatorpediniere e sottomarini a propulsione nucleare, e ha la capacità di operare in modo indipendente in diverse aree marittime del mondo.

Per ciò che concerne la Repubblica Popolare Democratica della Corea (nord), il 5 novembre 2025 l’Agenzia di intelligence della Difesa della Repubblica di Corea (sud), dipendente dal ministero della Difesa nazionale, ha dichiarato in una sessione parlamentare che le autorità hanno valutato che Pyongyang è pronta a condurre un test nucleare utilizzando il tunnel n. 3 nel sito di test nucleari dal poligono di Punggye-ri, su ordine diretto del presidente Kim Jong.

Secondo un parlamentare sudcoreano, il quartier generale dell’intelligence della Difesa nazionale sudcoreana ha redatto il rapporto di cui sopra durante un controllo a porte chiuse degli affari nazionali da parte del Cmitato di intelligence dell’Assemblea nazionale, affermando che la RPD della Corea (nord) continua a potenziare ed espandere le sue capacità nucleari nel tentativo di indurre la comunità internazionale ad aumentare la sua tolleranza verso le armi nuclearidi cui dispone. Il rapporto afferma che la RPD della Corea (nord) sta lavorando per espandere i suoi impianti di arricchimento dell’uranio allo Yongbyon Nuclear Science and Weapons Research Center e in altre località, per assicurarsi più materiale nucleare e per costruire impianti in grado di produrre grandi quantità di testate nucleari.

In merito allo sviluppo missilistico del nord della Penisola, la Repubblica di Corea (sud) prevede che il Nord schiererà presto missili a corto raggio e artiglieria missilistica da 600 mm per il combattimento, mentre il suo programma missilistico a medio raggio si concentrerà su missili da crociera ipersonici per eludere le difese sudcoreane. I missili a lungo raggio della RPD della Corea (nord) sembrano attualmente avere una gittata superiore a 13.000 chilometri, in grado di raggiungere gli Stati Uniti d’America continentali, ma i test precedenti sono stati tutti condotti ad angolazioni elevate; la fase successiva potrebbe prevedere la sperimentazione delle tecnologie di base per il lancio normale.

Inoltre, Pyongyang sta promuovendo attivamente la modernizzazione delle armi convenzionali. I rapporti indicano che il Nord sta investendo attivamente nella ricerca e nello sviluppo di droni da ricognizione, d’attacco e suicidi; il Nord si sta inoltre impegnando a sviluppare grandi sottomarini per garantire le sue capacità operative a lungo raggio, e Kim Jong-un ha ordinato la costruzione di due sottomarini all’anno. Altri indizi suggeriscono che la RPD della Corea (nord), con il supporto tecnico russo, si stia preparando a lanciare un altro satellite da ricognizione militare con una risoluzione più elevata rispetto a quelli lanciati in precedenza.

Secondo i dati più recenti (2024), il numero di soldati in servizio attivo nell’esercito nordcoreano è di circa 1,32 milioni, mentre il numero di riservisti è di circa 560.000. Ciò lo rende uno fra i Paesi al mondo con il più maggior numero di soldati: personale in servizio attivo: 1,32 milioni: personale di riserva: 560.000. Invece la ripartizione per ramo di servizio: include circa un milione di persone (esercito), circa 60.000 persone) (marina) e circa 110.000 persone (aeronautica), più servizi vari. Però, stranamente, l’esercito nordcoreano non rientra fra i dieci più forti del mondo.


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