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Dal Piano Mattei a Gaza. La diplomazia italiana fa il punto sulla strategia globale

Roma e Milano teatro della XVIII Conferenza delle ambasciatrici e degli ambasciatori d’Italia nel mondo. Una sessione specifica sarà dedicata alla “Collaborazione fra Italia e Germania di fronte alle nuove sfide per l’Europa” dove interverrà, insieme al ministro Tajani, il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul

Aver deciso di organizzare la XVIII Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori d’Italia nel mondo in due sedi, Roma e Milano, significa voler distendere già la nuova strategia che ha ispirato la riforma della Farnesina. Due teste, due sedi, due missioni, che non si pesteranno i piedi ma che, al contrario, arricchiranno gli strumenti per ottenere gli obiettivi prefissati. Da oggi a domani nella Capitale, 17 e 18 nel capoluogo lombardo con la “Conferenza Nazionale dell’export e dell’internazionalizzazione delle imprese”.

Alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del titolare della Farnesina Antonio Tajani e del suo vice Edmondo Cirielli, 150 titolari delle sedi diplomatiche italiane in questo modo potranno avere una utilissima opportunità per analizzare i risultati raggiunti nell’ultimo anno dalla diplomazia italiana su una serie di ambiti nevralgici, come la tutela dell’interesse nazionale, la pace e per la sicurezza in tutti i teatri di crisi, le iniziative umanitarie, la crisi a Gaza, la crescita del commercio internazionale, la tutela delle nostre imprese, il Piano d’Azione per l’Export italiano nel mondo, il Piano Mattei.

Gli obiettivi in un contesto difficile

In primo piano i nuovi strumenti a disposizione della politica estera alla luce della riforma della Farnesina, in vigore dal 1 gennaio 2026. Le singole sessioni toccheranno ambiti su cui l’Ue sta cambiando passo come le migrazioni o gli approvvigionamenti energetici, senza dimenticare terreni innovativi che vanno arati con pazienza e competenza, come le nuove frontiere della diplomazia nell’era cibernetica e digitale, il tutto con la stella polare data dalla proiezione internazionale e dall’attrattività dell’Italia.

Una sessione specifica sarà dedicata alla “Collaborazione fra Italia e Germania di fronte alle nuove sfide per l’Europa” dove interverrà, insieme al ministro Tajani, il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul. I lavori si concluderanno con il consueto incontro con le sigle sindacali rappresentative del personale del Maeci.

I giovani e le sfide epocali come l’export 

Sono i giovani la chiave per affrontare le sfide epocali, spiega Tajani: “È cruciale incoraggiare i giovani ad appassionarsi e occuparsi di politica estera. Abbiamo bisogno delle loro idee e delle loro energie positive. È una mia priorità”.

Per questa ragione ricorda che nell’ultimo anno hanno fatto il proprio ingresso al ministero oltre 1.200 nuove unità di personale. In questo senso va letta l’attenzione per le esportazioni, “una componente essenziale della crescita dell’economia italiana” a maggior ragione dopo che l’Italia ha superato anche il Giappone nella graduatoria dei Paesi esportatori: “Nonostante le tendenze protezionistiche e le sfide alle catene di approvvigionamento, l’export italiano continua a crescere”, senza dimenticare che dopo 23 anni, l’Italia ha avuto un upgrade di Moody’s. All’orizzonte si staglia l’obiettivo dei 700 miliardi di euro all’anno di export da raggiungere entro fine legislatura, motivo per cui quest’anno il Maeci ha lanciato il Piano per l’Export nei mercati a più alto potenziale: “La settimana scorsa sono stato in India per affinare il nostro partenariato strategico con il mercato più popoloso e con la crescita più veloce al mondo e per dare un impulso al progetto di corridoio logistico Imec, di importanza strategica”.

Africa-Gaza-Italia

“Nell’ultimo anno abbiamo consolidato la nostra azione e la presenza in Africa, una nostra priorità strategica assoluta. Resta prioritario l’impegno umanitario e per la pace, anche per i conflitti spesso dimenticati, come in Sudan”. Il riferimento del ministro è all’iniziativa italiana per il Sudan con un aiuto concreto destinato a Port Sudan, che completa l’impegno italiano tarato sulla questione delle migrazioni irregolari, del contrasto al traffico di esseri umani, della lotta al terrorismo, della sicurezza energetica, della sicurezza alimentare: “Perché la crescita dell’Africa è la nostra crescita”.

Capitolo Gaza, sono 2400 le tonnelate di aiuti portate da Food for Gaza con anche 232 bambini di Gaza malati giunti in Italia per le cure ad hoc e 149 studenti palestinesi: “Siamo il Paese occidentale che ha fatto di più e siamo in testa alla classifica mondiale, insieme ad altri paesi musulmani, per l’assistenza e l’accoglienza di rifugiati gazawi”.


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