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L’Enac aggiorna la strategia dei cieli italiani. Di Palma spiega come

La crescita del traffico e le nuove regole sulla mobilità aerea spingono l’Enac a riorganizzare il sistema con capacità aeroportuali definite ora per ora, investimenti mirati e strumenti digitali per simulare scenari complessi, mentre la nuova sede dell’Aviazione civile vuole segnare un’identità più moderna e riconoscibile. L’intervista a Pierluigi Di Palma, presidente dell’Enac

Con la ripresa del traffico aereo e l’avvio delle normative italiane sulla mobilità aerea avanzata, l’Enac è impegnata a gestire una fase di rapida trasformazione del settore. Pierluigi Di Palma, presidente dell’ente, ha raccontato ad Airpress come l’Italia stia lavorando sulla capacità aeroportuale, sull’integrazione di droni e aerotaxi e sui progetti digitali che riguarderanno i servizi del futuro. 

Con il traffico passeggeri in forte ripresa e la pressione verso una maggiore sostenibilità, quali azioni concrete sta intraprendendo Enac per garantire sicurezza ed efficienza, ad esempio sul fronte della gestione degli aeroporti e della regolazione dei voli?

La sicurezza è il cardine del trasporto aereo e tutte le nostre attività si sviluppano a partire da questo principio. Già dall’anno scorso abbiamo definito, per i maggiori aeroporti, una capacità aeroportuale calcolata ora per ora, che ci ha consentito di evitare disagi durante l’estate. Il sistema italiano, grazie anche alla sua natura policentrica, è oggi in grado di offrire servizi di qualità senza particolari criticità per i passeggeri. Stiamo attraversando una fase di “crisi di crescita” e, per questo, nel Piano nazionale degli aeroporti abbiamo previsto un percorso di investimenti mirati. L’obiettivo è garantire uno sviluppo adeguato e sostenibile, conciliando espansione e rispetto dell’ambiente. 

Con l’entrata in vigore del nuovo regolamento nazionale per la mobilità aerea innovativa e i progetti sui vertiporti e i corridoi aerei per veicoli VCA, come Enac sta concretamente preparando l’integrazione di droni e aerotaxi nello spazio aereo italiano?

Lavoriamo da tempo su questi temi e avevamo già elaborato un piano strategico dedicato alle novità del traffico aereo del futuro, a partire dai droni. Anche se non esiste ancora un trasporto passeggeri con questi mezzi, stiamo sviluppando rotte basate sulla valorizzazione degli aeroporti minori, oggi servite da elicotteri e aeromobili tradizionali, ma già orientate alle nuove piattaforme di mobilità. Riteniamo che la mobilità futura collegherà grandi hub e centri minori con nuovi vettori aerei. In questo percorso l’Italia è all’avanguardia anche sul fronte del trasporto merci. Stiamo certificando il servizio di consegna pacchi per Amazon e a breve renderemo operativa, inizialmente in forma sperimentale, la distribuzione dal magazzino di San Salvo, pronta poi a entrare in funzione prima dell’estate. 

Progetti come il Digital twin for innovative air services mostrano come Enac stia utilizzando simulazioni digitali per testare scenari futuri. Quali benefici concreti ci si aspetta in termini di gestione del traffico, sicurezza e integrazione tra trasporti?

Guardiamo all’innovazione tecnologica come a uno strumento essenziale per migliorare la capacità aeroportuale e aumentare ulteriormente la sicurezza, anche in un contesto in cui lo spazio fisico non può crescere proporzionalmente al traffico. Le tecnologie digitali consentiranno di rendere più fluido il traffico e di rafforzare la sicurezza dei varchi nelle aree sterili. Questi investimenti rappresentano il futuro del settore, ma in molte parti del mondo sono già realtà. L’obiettivo è portare anche in Italia un modello di gestione avanzato, capace di anticipare scenari operativi complessi attraverso simulazioni accurate. 

Il prossimo 3 dicembre, Enac inaugurerà ufficialmente la sua sede, dopo i lavori di restauro che hanno interessato il palazzo dell’Aviazione civile. Cosa può dirci al riguardo?

La ristrutturazione del palazzo ha attraversato l’intero periodo del mio mandato da presidente, dopo che l’edificio era stato acquisito quando ero direttore generale. È un intervento dal forte valore simbolico, che permette al Paese di avere una sede dell’Aviazione civile capace di rappresentare sia l’attualità sia la storia dell’autorità. È un progetto che consolida la nostra identità e rafforza anche la percezione internazionale dell’Enac, che continua a proporre una visione del trasporto aereo orientata al futuro.


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