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L’origine (lontana) dell’attentato antisemita in Australia. L’analisi di D’Anna

Parte da lontano e ha una gestazione internazionale, alimentata dall’antisemitismo, la strage a sorpresa compita dal terrorismo islamico in Australia. L’analisi e la cronaca di Gianfranco D’Anna

Identificato uno dei tre attentatori della strage australiana. Si tratta del 24 enne Naveed Akram, di orgini pakistane, residente a Bonnyrigg, un sobborgo di Sydney.

“Uno di questi individui era noto all’intelligence. Era presente nelle liste di sorveglianza, ma non in una prospettiva di minaccia immediata, quindi dobbiamo indagare su cosa sia successo. Stiamo cercando di capire se c’è qualcuno nella comunità che ha intenzioni simili” ha affermato Mike Burgess, direttore dell’ Australian Security Intelligence Organisation (ASIO), l’agenzia di intelligence australiana.

Un bilancio terribile ed ancora purtroppo provvisorio, 12 vittime, una cinquantina di feriti e la sconvolgente valenza di un atto d’odio diretto contro gli ebrei di tutto il mondo.

È questo il senso, confermato dalle prime indagini. della strage compiuta lungo la spiaggia  di Bondi Beach, a Sydney, dove si stava celebrando una festività ebraica, da tre terroristi uno dei quali è stato colpito a morte dalla polizia australiana ed un altro ferito gravemente é sorvegliato a vista in ospedale.

Per ferocia una strage analoga, anche se in proporzioni molto più ridotte, al massacro compiuto da Hamas il 7 ottobre del 2023 nei kibbuzt israeliani.

Feroce antisemitismo esacerbato dalla vendetta per l’occupazione di Gaza da parte dell’esercito Israeliano in risposta agli eccidi del 7 ottobre.

Una tragica ed esponenziale spirale di odio che acuisce ulteriormente l’ostilità contro le comunità ebraiche.

Nonostante la presenza di agenti di polizia, che infatti hanno reagito impedendo ulteriori catastrofiche conseguenze, la strage compiuta sul litorale di Bondi Beach una delle spiagge più famose dell’Australia, nello stato del Nuovo Galles del Sud, a pochi chilometri da Sydney,  ha colto di sorpresa la comunità ebraica che stava celebrando Hanukkah la “Festa delle Luci” che commemora la riconquista da parte del popolo ebraico del Tempio di Gerusalemme nel II secolo avanti Cristo.

Scesi dalla loro auto, all’interno della quale sono stati poi rinvenuti ordigni esplosivi ed armi, i primi due attentatori  hanno cominciato a sparare raffiche di mitra fra i bagnanti dell’estate australiana da un ponticello che sovrasta la spiaggia.

Uno è stato centrato in pieno dai poliziotti che sorvegliavano il litorale e che hanno colpito e ferito gravemente anche l’altro complice.

Gli investigatori stanno verificando se avessero altri  fiancheggiatori pronti ad entrare in azione e  soprattutto  hanno avviato accertamenti sui loro familiari, sull’attività lavorativa e sulla cerchia di conoscenze .

È certo che gli attentatori fossero almeno tre. Sui social circola infatti un video che mostra un uomo in maglietta bianca che, sgusciando non visto tra le auto parcheggiate nei pressi della spiaggia, riesce a bloccare fisicamente un uomo armato di fucile che sta sparando, e dopo una breve colluttazione riesce a strappargli l’arma di mano e a puntargliela contro.

L’attentatore, ormai reso inoffensivo, dopo essere caduto a terra si allontana.

“È la scena più incredibile che abbia mai visto. Si è avvicinato a un uomo armato che aveva sparato sulla comunità ebraica e lo ha disarmato da solo, mettendo a rischio la propria vita per salvare quella di innumerevoli altre persone. Quell’uomo è un vero eroe e non ho dubbi che ci siano moltissime persone vive questa notte grazie al suo coraggio” ha dichiarato Il premier del Nuovo Galles del Sud Chris Minns.

La strage australiana ha fatto scattare l’allarme in tutto il mondo. In Italia, fonti della sicurezza hanno confermato che l’allerta é al massimo livello.

“Sradicheremo odio, violenza e terrorismo” ha dichiarato il primo ministro australiano Anthony Albanese che ha convocato una riunione urgente del comitato per la sicurezza nazionale e sottolineando l’Australia é a fianco della comunità ebraica. L’attacco contro gli ebrei australiani é un attacco contro ogni australiano, non c’è posto per questo odio, questa violenza e questo terrorismo nella nostra nazione”, ha esclamato il Premier Anthony Albanese.


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