Con il Progetto Solare, FiberCop ed EnerCop avviano la riconversione degli edifici di rete in infrastrutture capaci di produrre elettricità pulita, puntando su fotovoltaico, autoconsumo e riduzione strutturale delle emissioni
Quando la fibra si sposa con le rinnovabili. Fibercop, la società proprietaria della rete una volta in pancia a Tim e controllata dal fondo americano Kkr ed Enercop, operatore attivo nella fornitura di servizi energetici, hanno avviato il progetto Solare, iniziativa che mira a integrare la produzione di energia fotovoltaica nelle infrastrutture di Fibercop su tutto il territorio nazionale. Obiettivo, realizzare di oltre 2 mila impianti e circa 200 gigawattora di energia rinnovabile entro il 2027, per incrementare in modo sostanziale l’autosufficienza energetica della rete di Fibercop (la prima fase esecutiva prevede l’installazione di 26 impianti con completamento entro l’inizio del 2026).
Tra fibra e rinnovabili
“L’integrazione di fonti rinnovabili nei nostri asset è una leva strategica per rendere le reti più sostenibili e resilienti”, ha affermato Massimo Sarmi, presidente e amministratore delegato di Fibercop. “L’energia autoprodotta ci consente di ottimizzare l’efficienza operativa e di rafforzare il nostro contributo alla decarbonizzazione. A regime, il progetto ci permetterà di coprire tramite fotovoltaico circa il 35% dei consumi complessivi di Fibercop”. Tutto parte da un presupposto. E cioè che e centrali di telecomunicazioni non sono più soltanto spazi dedicati all’esercizio delle reti digitali. Sempre più spesso diventano anche snodi strategici per la produzione di energia rinnovabile, integrando funzioni energetiche in asset nati per garantire la connettività.
Andando nel dettaglio, il progetto nasce per aumentare l’efficienza energetica e ridurre l’impronta carbonica delle attività di Fibercop, attraverso l’installazione di un network di impianti fotovoltaici che valorizzi il patrimonio immobiliare dell’azienda. L’installazione dei primi 26 impianti, con una potenza complessiva superiore a 3 MWp, permetterà di generare circa 4,35 gigawattora di energia pulita all’anno.
Il beneficio ambientale sarà immediato: circa 1.435 tonnellate di CO2 risparmiate annualmente, equivalenti all’assorbimento di oltre 120.000 alberi adulti o alla rimozione di più di 700 automobili dalla circolazione stradale per un anno. “L’avvio di questa prima fase rappresenta un traguardo fondamentale per EnerCop e conferma il nostro impegno nell’integrazione delle energie rinnovabili nel settore delle telecomunicazioni,” ha dichiarato Giulio Carone, amministratore delegato di Enercop. “La collaborazione con Fibercop è orientata a soluzioni energetiche innovative, in linea con gli obiettivi nazionali di sostenibilità”.
Energia condivisa
Non è finita. Un elemento distintivo del Progetto solare è l’attivazione, per ciascun impianto, della configurazione Cacer (Configurazioni di Autoconsumo per la Condivisione dell’Energia Rinnovabile), un meccanismo che permette a un utente di usare l’energia prodotta dai propri impianti rinnovabili anche se si trovano in un punto diverso rispetto al luogo in cui consuma l’elettricità. Oggi, la configurazione Cacer è già operativa su due impianti, consentendo l’autoconsumo istantaneo dell’energia prodotta e l’ottimizzazione dei flussi energetici a beneficio delle infrastrutture di rete.
Tutti i nuovi impianti che verranno progressivamente realizzati saranno iscritti al Gestore dei servizi elettrici, al fine di attivare la configurazione Cacer non appena tecnicamente possibile. Questo approccio permetterà di massimizzare il valore dell’energia autoprodotta, ridurre ulteriormente i prelievi dalla rete e abilitare modelli avanzati di condivisione dell’energia rinnovabile, rafforzando la sostenibilità economica e ambientale del progetto.
















