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Relazioni transatlantiche, quali opportunità per le aziende italiane

Dazi, rapporti tra le due sponde dell’Atlantico e la nuova National security strategy americana. Da questi temi ha preso spunto il convegno, “Le relazioni Transatlantiche nel mutato contesto geo-politico. Rischi e opportunità per le aziende italiane”, dove è stato presentato il nuovo Report annuale “Brexit Paper”. L’intervento di Mario Angiolillo, senior Fellows di The Smart Institute

La cooperazione Transatlantica sta vivendo un momento di forte fibrillazione che sta avendo, per quanto attiene alle relazioni economiche e commerciali, il suo apice prima nelle politiche di dazi dell’amministrazione Trump ed ora nella cornice strategica della Nss 2025.

Una National Strategy che non mette solo in fibrillazione la relazione Usa-Ue ma appare come una messa in discussione del multilateralismo, considerato da Washington come eccessivamente asimmetrico, e sembra puntare su un sistema di relazioni “uno ad uno” o su un sistema di cooperazioni rafforzate sui diversi dossier al centro del dibattito.

L’intensità delle relazioni tra le due sponde dell’Atlantico, che rappresentano la più significativa relazione bilaterale commerciale e di investimento al mondo con scambi di beni e servizi che valgono oltre 1600 miliardi di euro nel 2024, impone però un approccio volto al superamento delle criticità e il mantenimento di un dialogo costruttivo.

Questo ha portato ad esempio all’accordo politico del 27 luglio scorso che ha individuato un nuovo regime tariffario degli Stati Uniti nei confronti dell’Ue seppure ancora in evoluzione, con una sostanziale riduzione dei dazi rispetto ai primi annunci, e un programma di investimenti tra le parti.

Tale situazione ha inoltre aperto la strada ai tentativi avviati da Londra e da Roma per porsi come ulteriore ponte di dialogo tra Washington e Bruxelles.

È a partire da questi temi che si è tenuto il Convegno, organizzato a Milano il 9 dicembre da The Smart Institute Think Tank, in collaborazione con The Mill e con la Consulta degli Esperti per l’Italia, sul tema “Le relazioni Transatlantiche nel mutato contesto geo-politico. Rischi e opportunità per le aziende italiane”.

Nel corso del convegno, dopo l’introduzione di Pasquale Merella, presidente di The Smart Institute, di Roberto Cociancich, presidente di The Mill, e di Maurizio Bernardo, presidente della Consulta degli Esperti per l’Italia, si è svolta la tavola rotonda tra Luigi Daniele, head of Communication and Institutional Relations della Camera di Commercio Italo-Germanica, Richard Hamilton, consigliere della Camera di Commercio Britannica in Italia, Aaron Pugliesi, head of Advocacy, Strategy Implementation and Regional Network della Camera di Commercio Americana in Italia, moderata da Laura Lamarra, giornalista e ceo di Laurus Project.

Nel corso del convegno è stata presentata la quarta edizione del Report annuale “Brexit Paper”, che ho realizzato insieme a Stefano Riela, senior Fellows di The Smart Institute, e che analizza lo stato delle relazioni economiche tra Italia e Regno Unito nel post-Brexit nel quadro dell’evoluzione delle relazioni con i principali Partner dell’Ue, e con un focus sulle relazioni economico/commerciali tra Italia/Ue e Usa.

Molti sono stati gli spunti emersi dagli interventi e dall’analisi del Report.

Guardando ai dati del Report e all’Italia, è stato evidenziato, tra l’altro, come il commercio (import+export) tra Italia e Regno Unito sia complessivamente cresciuto sia rispetto al 2015, anno base pre referendum su Brexit, che dal 2020 primo anno post-Brexit, con un avanzo commerciale a favore dell’Italia. Lo stesso vale per il commercio di servizi tra Italia e Regno Unito complessivamente cresciuto sia rispetto al 2015 che dal 2020.

Interessanti anche i dati rispetto agli Usa, che vanno ad evidenziare un incremento delle esportazioni italiane sia nell’intervallo tra il 2015 e il 2024 che nel solo 2024.

In questo contesto, ampliando l’analisi all’intera Unione Europea, si evidenzia la necessità per l’Ue di mantenere il proprio ruolo sullo scacchiere del commercio internazionale e al contempo di avviare un importante processo di reindustrializzazione, esigenza che vede in prima linea la manifattura tedesca.

Importante è anche il mantenimento di relazioni molto strette e collaborative tra Regno Unito e Ue. A tal fine è da evidenziare il vertice tenuto il 19 maggio scorso tra Ursula von der Leyen, Antonio Costa e Keir Starmer.

Questo vertice, il primo tenutosi nel post-Brexit, si è svolto con l’obiettivo di avviare un “Reset” dopo le tensioni avute nel processo di negoziazione dell’accordo di recesso e dell’accordo sul commercio e la cooperazione, e si è proposto di rafforzare la cooperazione bilaterale e dare avvio a un programma di incontri regolari per favorire il dialogo tra le due sponde della Manica sui principali temi al centro del dibattito.

Anche alla luce della resilienza nelle relazioni economiche/commerciali, con il mantenimento di valori complessivamente positivi tra i principali Paesi Ue e il Regno Unito nel post-Brexit nel commercio di beni, nel commercio di servizi e negli investimenti diretti esteri, come anche evidenziato nel Brexit Paper.

È inoltre da rimarcare la necessità di mantenere una costruttiva ed intensa relazione tra le due sponde dell’Atlantico, anche sottolineando che andando a guardare oltre le dichiarazioni e le posizioni del momento, nei fatti sono ancora presenti le condizioni di una così importante relazione bilaterale.

Il convegno si è chiuso dando appuntamento alla pubblicazione della prossima edizione del Brexit Paper di The Smart Institute.

 

 


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