Grazie ad una negoziazione con Mosca, la first lady americana ha riportato a casa sette bambini ucraini che si trovavano illegalmente sul territorio russo. Ma ne restano ancora tanti. L’impegno dell’ex modella a favore dell’infanzia e le accuse internazionali contro Putin
Negli ultimi mesi, l’esposizione mediatica della first lady degli Stati Uniti, Melania Trump, è molto minore rispetto a quella dell’amministrazione precedente. Ma il suo impegno e il suo contribuito in alcune cause importanti sembra essere molto concreto. Giovedì, la moglie del presidente americano ha annunciato il successo di un’operazione diplomatica che ha riportato sette minorenni ucraini che erano stati separati dalla famiglia durante l’invasione russa. Sei bambini e una bambina che sono ritornati a casa grazie ad un accordo raggiunto tra Melania Trump e il presidente Vladimir Putin.
A marzo del 2023, il Tribunale Penale Internazionale ha presentato accuse formali contro il capo del Cremlino per la presunta deportazione illegale di minori ucraini, un fatto considerato crimine di guerra (qui l’articolo di Formiche.net).
Secondo le autorità ucraine dall’inizio del conflitto circa 2000 bambini sono stati portati illegalmente in Russia o in zone occupate dai russi. Alcune organizzazioni avvertono che il numero purtroppo potrebbe essere molto più alto. Per Kyiv si tratta di una pratica comune, compiuta tramite l’esercito russo, che ha come obiettivo l’indottrinamento dei più piccoli a favore della Russia. Ed è per questo che riportarli a casa è una delle priorità dell’impegno diplomatico.
Sebbene si tratti di un piccolo successo (soltanto 7 bambini su almeno 2000), Melania ha voluto congratularsi “con la leadership e la diplomazia persistente dimostrata dalla Russia e dall’Ucraina per riuscire nel ricongiungimento dei bambini con le loro famiglie. Per la loro dedizione assoluta nel ritorno di questi bambini”. Ha anche aggiunto che questa missione ha aiutato a generare “un’atmosfera di collaborazione” tra Mosca e Kyiv: “In collaborazione abbiamo offerto aiuti umanitari dagli Stati Uniti per favorire questa riunificazione. Spero che, alla fine, i nostri sforzi permettano una maggior stabilità nella regione”. Melania fa riferimento al collegamento diretto stabilito con Putin in seguito al vertice ad Alaska la scorsa estate.
Mariam Lambert, co-fondatrice della Emile Foundation, impegnata nel seguire il vaso dei bambini ucraini sequestrati, familiari e tutori sono fuori dai negoziati. Il loro appello è che mamme e papà di questi piccoli siano ascoltati. Quest’organizzazione è riuscita a facilitare il ritorno di 48 bambini dalle loro famiglie in Ucraina.







