“L’Assemblea parlamentare del Mediterraneo (Pam) è un punto di riferimento per la diplomazia parlamentare a livello globale, nonché una piattaforma consolidata di cooperazione con i Paesi dell’Asia Centrale, dell’America Latina e con le principali istituzioni del continente africano”. Conversazione con il deputato italiano, a capo dell’Assemblea, tra viaggio del papa in Turchia e Libano e Piano Mattei
L’hanno ribattezzata la piccola Onu, o il Palazzo di vetro del mare nostrum. L’Assemblea parlamentare del Mediterraneo è un’agorà di dialogo politico e promozione di valori che da un anno è guidata dal parlamentare italiano Giulio Centemero. Dodici mesi altamente complessi e densi di eventi, dai riverberi delle guerre sui singoli Paesi mediterranei alle nuove strategie energetiche, dalla convivenza tra sistemi diversi alla novità sociale, industriale e geopolitica rappresenta dal Piano Mattei, passando per il viaggio di papa Leone XIV in queste ore in Turchia e Libano. Formiche.net ne ha parlato con il deputato leghista.
Primo anno alla guida dell’Assemblea parlamentare del Mediterraneo: quale il bilancio di questi 12 mesi?
È stato un anno intenso e avvincente in cui mi sono adoperato, da che sono stato eletto presidente dell’organizzazione durante la XIX sessione Plenaria della Pam organizzata a Roma, per consolidare ulteriormente il ruolo e l’efficienza di questa istituzione che nel 2026 celebrerà i suoi primi vent’anni di operatività. Al forum economico organizzato a maggio a Marrakech, in qualità di presidente della Pam e membro del Parliamentary Network della Banca Mondiale, ho promosso una maggiore concentrazione degli sforzi sui Paesi dell’area euro-mediterranea e del Golfo, avanzando la proposta di istituire una Banca del Mediterraneo, concepita come strumento finanziario multilaterale dedicato allo sviluppo economico, all’integrazione regionale e agli investimenti strategici. Ed è in questa prospettiva che la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale saranno partner principali della quarta edizione del Forum. All’ottantesima sessione Onu, “abbiamo svolto una serie di incontri tra cui il sottosegretario generale per le Operazioni di Pace, Jean-Pierre Lacroix, e Natalia Gherman, direttrice esecutiva del Comitato contro il Terrorismo del Consiglio di Sicurezza. Durante questi colloqui abbiamo approfondito la situazione in Medio Oriente anche alla luce del ruolo svolto dall’Italia per la stabilizzazione dell’area e abbiamo ricevuto dall’Onu la richiesta di assistenza per mantenere un contatto continuo con i parlamenti del Sahel e dell’Africa sub-sahariana. Abbiamo inoltre presentato anche il nostro report sullo spyware. Recentemente a Cipro, durante l’ottavo meeting del Meccanismo di coordinamento per le assemblee parlamentari sulla lotta al terrorismo, la Pam è stata confermata alla guida del meccanismo stesso. A questo va aggiunta una attività intensa di contatti, di missioni come osservatori elettorali e altri viaggi, come ad esempio nel Principato di Monaco dove ho incontrato e consegnato il nostro premio “Champion of Peace and Humanitarian Assistance”, al principe Alberto di Monaco come riconoscimento per il costante impegno umanitario per il sostegno attivo del governo monegasco alle operazioni solidali condotte a livello globale. Nei giorni passati, abbiamo ribadito il nostro impegno alla Fao, per la partecipazione attiva al prossimo summit parlamentare mondiale contro la fame e la malnutrizione che si terrà nel 2026 in Africa perché la scarsità dell’acqua, la desertificazione e la sicurezza alimentare sono alcune problematiche che affrontiamo quotidianamente nelle regioni Euro-mediterranee e del Golfo. Inoltre, in questo anno, abbiamo rafforzato il ruolo del nostro Centro Studi, basato a San Marino – Centre for Global Studies (CGS) che conduce analisi approfondite sull’intelligenza artificiale e sulle tecnologie emergenti, e pubblica bollettini periodici dedicati a tali tematiche. Infine, abbiamo avviato la campagna della Pam contro la disinformazione, l’incitamento all’odio e le discriminazioni razziali e religiose. Tale iniziativa è già accompagnata dalla pubblicazione di rapporti dedicati ai parlamenti della regione e ai media, volti a illustrare i fenomeni emergenti legati alla manipolazione digitale e ai rischi derivanti dall’uso improprio dell’intelligenza artificiale. Si tratta di un contributo pienamente in linea con le priorità delle Nazioni Unite, dell’Europa e dell’Italia.
A proposito di dialogo, che è uno dei capisaldi della Pam, come leggere da un punto di vista religioso e geopolitico la visita del papa in Turchia?
Il primo viaggio apostolico di papa Leone XIV in terre in cui affondano radici antiche del cristianesimo è stato senz’altro un segnale forte per la pace e per promuovere il dialogo tra le religioni e tra i popoli. In Turchia ha rappresentato il ponte tra cristiani e musulmani. In Libano, con il motto “Beati i costruttori di pace” il Santo Padre, nel primo incontro interreligioso a Beirut ha chiamato a raccolta i cattolici e gli ortodossi ma anche musulmani sunniti, sciiti, alauiti e drusi a ricostruire insieme un Paese ferito dalla guerra. La somma dei due viaggi conferma che papa Leone ha una visione strategica per l’area del Mediterraneo, culla della civiltà e delle religioni. Il Vaticano partecipa alle riunioni dell’Assemblea Parlamentare del Mediterraneo tramite i nunzi apostolici e noi sosterremo sempre ad ogni livello qualsiasi forma di dialogo promossa da ogni singolo partecipante alla nostra organizzazione.
Non solo Bosforo, anche al Libano Leone XIV ha dedicato parole cariche si significato. Un paese a lei caro, inoltre so che sarebbe dovuto essere a Beirut in concomitanza.
In Libano Leone XIV ha scritto una bellissima pagina. Dal richiamo ad offrire, dopo sofferenze e fallimenti, un futuro di prospettive concrete ai giovani per sperare nel domani fino alla solidarietà verso chi scappa dagli orrori che producono le guerre sempre nella speranza che la gente non debba più lasciare la propria terra a causa di queste. Il papa ci esorta a non rimanere indifferenti davanti a tali drammi che riguardano a tutti. Un messaggio che noi politici non possiamo non accogliere e mettere in pratica. Speravo di incontrare il Santo Padre in Libano, terra a cui sono legato per ragioni familiari, purtroppo le agende internazionali in queste visite sono molto strette ma auspico di recuperare.
Tra le prossime attività della Pam alcuni forum tematici oltre ad un’analisi su Israele e Palestina. Con quali finalità e con quali strumenti?
A fine gennaio ad Abu Dhabi si terrà il forum donne ospitato dalla bravissima Maryam Bin Teneha, a marzo l’ormai classico appuntamento del Forum Economico di Marrakech ospitato dalla camera alta del Regno del Marocco e poi sarà la volta dell’assemblea plenaria di maggio a Podgorica ospitata dal parlamento montenegrino. Per l’anno prossimo stiamo lavorando a un nuovo progetto di forum giovanili del Mediterraneo e del Golfo, il Pam Youth Initiative, un’iniziativa unica che riunirà tutte le organizzazioni giovanili esistenti nei Paesi Pam con i parlamentari per promuovere il dialogo tra le nuove generazioni finalizzato soprattutto a identificare i lavori del futuro su cui focalizzare gli sforzi formativi. La finalità dei forum è quella di promuovere il dialogo trai parlamenti, gli strumenti sono quelli offerti dalla diplomazia parlamentare anche se stiamo predisponendo degli strumenti digitali che porteranno la Pam a essere probabilmente l’organizzazione parlamentare più tecnologica; è proprio su una piattaforma di tecno-umanesimo che possiamo ancorare un dialogo utile a una crescita sociale ed economica dei territori della Regione. Con orgoglio posso affermare che, negli ultimi anni, la Pam è divenuta un punto di riferimento per la diplomazia parlamentare a livello globale, nonché una piattaforma consolidata di cooperazione con i Paesi dell’Asia Centrale, dell’America Latina e con le principali istituzioni del continente africano.
Il Mediterraneo contiene al suo interno due macro-temi come il Piano Mattei del governo italiano e le nuove politiche energetiche che investono Egitto, Cipro, Grecia, Israele: potranno offrire una maggiore stabilità all’intera area?
Il Mediterraneo, da sempre, è culla di commerci e scambi tra i popoli. Il Piano Mattei voluto dal governo italiano, e che, come Assemblea parlamentare del Mediterraneo, sosteniamo, è un impegno concreto ad aiutare a far crescere il continente africano e i suoi abitanti attraverso il consolidamento dei rapporti economici, energetici e diplomatici. Può essere un eccellente modello di cooperazione allo sviluppo da replicare anche in altre aree meno fortunate del pianeta su cui si può investire per creare ricchezza con l’approccio del partenariato paritario. Sanità, istruzione, energia, agricoltura e infrastrutture sono le aree d’azione su cui basare crescita e stabilità dei territori. E dove sono presenti c’è benessere e stabilità.
















