Skip to main content

Il successo del governo? La verifica sarà in autunno (sull’economia). Parla Ghisleri​

ghisleri, governo, caldo

Un governo che piace agli italiani, che raggiunge un indice di consenso del 60% e che infonde un cauto ottimismo nel corpo elettorale. È questa la fotografia che Alessandra Ghisleri, direttrice dell’istituto di sondaggi Euromedia Research, fa dell’elettorato italiano mostra un panorama roseo, se a guardare sono Lega e Movimento 5 Stelle. Il governo piace, insomma, e non solo. La Lega di Matteo Salvini accresce sempre più i suoi consensi, il Movimento 5 Stelle si attesta al 28-30%, mentre le forze di centrosinistra e Forza Italia si sono appena spostate dai blocchi di partenza del 4 marzo. Ma se si votasse domani, chi vincerebbe? “Se si presentassero come il 4 marzo, oggi stravincerebbe il centrodestra, con le Lega a fare da traino”, spiega Ghisleri intervistata da Formiche.net, ma governo e forze politiche devono superare la prova di ottobre, quando a entrare nell’agenda politica saranno temi economici e il rapporto con l’Europa.

Come sono i consensi per il governo gialloverde?

La situazione è molto buona. In questo momento il governo italiano ha un buon consenso soprattutto basato sulle attese più che sui contenuti. Intanto perché è un governo a tre punte: c’è la Lega che rappresenta il centrodestra e il nord, il Movimento 5 Stelle che rappresenta il cambiamento e il sud, ci sono poi le figure istituzionali che offrono garanzie anche dal punto di vista della stabilità, come Sergio Mattarella, il Presidente della Repubblica, che è una figura molto amata. L’azione di Salvini sull’immigrazione piace molto e ha un ampio consenso, perché ha messo al centro dell’agenda europea l’argomento. Sul versante dei 5 Stelle, il tema dei vitalizi è sicuramente letto positivamente dagli italiani perché ampiamente citato durante la campagna elettorale. Viene percepito come un atto di rispetto delle tematiche della campagna elettorale, di tenuta delle promesse. Poi il decreto dignità trova ampie condivisioni non solo nei nostri dati ma anche in quelli resi pubblici da altri istituti di ricerca.

Tra giallo e verde chi traina di più il gradimento dell’elettorato?

Nel primo mese di governo il traino è stato molto più forte da parte della Lega, adesso il Movimento 5 Stelle con il decreto dignità e con i vitalizi si è riposizionato al centro. Sono due forze molto vicine. Al momento abbiamo il M5s che oscilla tra il 28 e il 30% mentre invece la Lega oscilla tra il 30 e il 32%.

Sorpasso della Lega ormai certificato?

Direi piuttosto che c’è un gioco della parti dove il presidente del Consiglio e il governo rimangono molto amati proprio perché sembrano quasi un’emanazione e una garanzia di quello che è questo governo. Poi sicuramente i due partiti di governo stanno raccontando una loro storia, i loro leader stanno proponendo una loro narrativa e le opposizioni sono un po’ più indietro sia perché stanno iniziando ora a riorganizzarsi, sia perché non c’era materia su cui basarsi per raccontare la propria storia alternativa. Sicuramente l’autunno sarà molto più caldo da questo punto di vista.

Cosa intende?

In autunno i temi saranno molto più economici, molto più proattivi rispetto a quello che vediamo adesso.

Qual è la strategia di Salvini, e soprattutto è vincente dal punto di vista dei consensi?

La strategia di Salvini è sicuramente non istituzionale. I due vicepremier hanno due modalità molto diverse di fare comunicazione, utilizzano quello che per loro è meglio comunicare, poi giusto o sbagliato lo decideranno gli elettori. Le ultime elezioni ci dicono che è giusto, perché hanno votato in maggioranza il loro partito. Alle amministrative, invece, la comunicazione della Lega ha fatto 100 mentre quella del Movimento 5 Stelle un po’ meno. Non bisogna cadere nell’errore di dare un giudizio pregresso sulla modalità, bisogna riuscire a comprendere perché si comunica in un modo o nell’altro. Io credo che siano molto “pop”, che utilizzino la comunicazione in una modalità che l’utenza recepisce. Questa potrebbe essere una modalità utile anche ad altri, per esempio.

L’intervista di Casaleggio di ieri, in cui si è parlato del superamento del ruolo Parlamento, quanto muove – se muove – l’elettorato?

È ancora presto per dirlo, ma credo che Casaleggio abbia espresso una sua modalità di visione, di interpretazione della realtà, che va oltre l’attualità. Il suo business è legato alla rete, a una piattaforma, a un’attività che vede un sistema produttivo che va in quella direzione. Per questa ragione lui è fortemente convinto che la rete stia modificando, come oggettivamente è dal punto di vista del web, tutti gli ambiti sociali, dai sistemi produttivi ai servizi, basti pensare ai ragazzi di Foodora che consegnano il cibo a domicilio: senza la rete e senza internet non ci sarebbero stati. Quella di Casaleggio è un’interpretazione personale da imprenditore, quello che ha detto del Parlamento era forse una spinta ad andare oltre, stimolare una visione alternativa a quella che siamo abituati a vedere. Poi, giusta o sbagliata, quello non sta a me giudicare.

Da tempo si parla di campagna elettorale permanente, ma non c’è il rischio che l’elettorato si stanchi?

Bisogna partire dal presupposto che ogni sei mesi, più o meno, in Italia c’è un’elezione. O ci sono le amministrative o ci sono le europee o ci sono le nazionali o le regionali. Questo dà diritto alla politica di essere sempre in prima linea. Se la campagna elettorale permanente è quindi un dato di fatto, questo vuol dire che tra le promesse e le attese ci sono una serie di dichiarazioni che lastricano il cammino dei partiti. La gente, quindi, più che stancarsi, desidererebbe al più presto vedere dei risultati. Ecco perché prima dicevo che i vitalizi rappresentano una svolta interessante: perché sono stati dichiarati in campagna elettorale e con una distanza di qualche mese sono stati poi attuati. Questo è quello che la gente desidererebbe, ossia che dalla dichiarazione che tu mi fai all’attuazione di quello che hai dichiarato non passi troppo tempo.

In tutto questo, l’opposizione dov’è?

Bisogna riuscire a comprendere come si vorranno unire. Secondo i numeri, il centrodestra avrebbe più del 45%, composto come si è presentato alle ultime elezioni. Sicuramente grazie al traino della Lega, si avrebbe una maggioranza schiacciante. Mentre il centrosinistra sarebbe ancora al suo valore, intorno al 18%. Il Movimento 5 Stelle sarebbe il secondo importante polo con il 28-30%, dunque con un buon distacco rispetto al centrodestra così unito, e questo se guardiamo dal punto di vista politico. Se però la guardiamo tra maggioranza e opposizione vediamo situazioni completamente differenti, perché la Lega e il Movimento 5 Stelle hanno un consenso che va dal 55 al 60%. Ma questa è una situazione ad oggi, bisogna vede cosa proporrà questo autunno, quando si affronteranno il rapporto con l’Europa e i temi economici. C’è una cosa interessante, però, che vorrei sottolineare.

Prego.

In una situazione di questo tipo, c’è anche un cauto ottimismo degli italiani che sono tornati a confidare nel futuro per quanto riguarda la propria posizione economica. Noi andiamo a domandare “Come si vede lei nel futuro?” e mensilmente vediamo che, dal 16 marzo in poi, ci sono state delle motivazioni che hanno spinto gli italiani a essere un po’ meno pessimisti, anche se il trend è sempre pessimista, ma meno di prima. Questa è sicuramente una lettura interessante: viene data della fiducia, e gli italiani sperano possa non essere tradita.

Se si votasse domani, chi vincerebbe le elezioni?

Vincerebbe il centrodestra, come ho detto prima. Se si presentassero come il 4 marzo, oggi stravincerebbe il centrodestra, con le Lega a fare da traino, un po’ anche perché ha cannibalizzato i voti interni, ma non bisogna dimenticare che Forza Italia è un bacino importante. Mentre il Movimento 5 Stelle, in solitaria, avrebbe più difficoltà. In questo mese e mezzo i suoi consensi sono stati poi cannibalizzati, anche qui, dalla Lega, qualcuno è rientrato verso il centrosinistra, ma poca cosa. Al momento, ad oggi, la Lega è quella che è riuscita a trarre più vantaggio dalle posizioni del governo, la Lega e Matteo Salvini, grazie alla sua comunicazione, come dicevamo prima.

Pensa che l’alleanza di governo gialloverde reggerà?

Io penso che un esame importante sia ottobre-novembre. Il confronto con l’Europa in materia economica diventerà molto rilevante e il mood degli italiani sarà completamente differente. Avremo dei primi test elettorali con le regionali che si terranno all’inizio dell’anno prossimo, come la Regione Sardegna, per poi approdare alle europee che saranno a maggio, quindi avremo anche lì la prova della tenuta di questa alleanza.



×

Iscriviti alla newsletter