Ci erano riusciti con successo all’ultimo Festival di Sanremo con l’irriverente “La canzone mononota”. Ma la replica di Elio e le storie tese alla provocazione sanremese, giunta appena venerdì, in soli tre giorni è rimbalzata su Facebook e su Twitter, totalizzando fino in questo momento 364.180 visualizzazioni sul canale You Tube ufficiale della band. Nel mirino, questa volta, è finito il concertone di Piazza San Giovanni, da 22 anni a questa parte organizzato da Cgil, Cisl e Uil per onorare la Festa dei lavoratori, reo di aver collezionato negli anni una serie di cliché, consuetudini di un certo panorama sonoro che il gruppo adesso mette pubblicamente alla berlina. Il perché è subito spiegato su You tube: “Il primo maggio è caratterizzato dal concertone del Primo Maggio, che a sua volta è ricco di complessi del primo maggio. Il concertone del primo maggio genera complessi del primo maggio che suonano al concertone del primo maggio. Le implicazioni artistiche di questo fenomeno sono altalenanti”.
Un brano di satira geniale
“Ogni tanto qualcuno si ricorda di non essere necessariamente stupido”, commenta il direttore del Foglio, Giuliano Ferrara, nell’editoriale odierno in cui definisce Elio e le storie tese dei “Giganti dello humour anticrisi, del pensiero anticonformista, e dell’azione per restituirci un po’ di buonumore e di passione per farcela, per riscattarci dal clima avvilente in cui si vive la vita pubblica”. In cosa starebbe la sua abilità secondo Ferrara? “Prende lo scalettone della kermesse sindacale, il clima che la circonda, le retoriche che essa nutre, i personaggi improbabili che vi si rispecchiano come narcisi indignati, quell’impasto di solidarismo e televisionismo che ne caratterizza gli eroi, e a tutti fa la pelle con grazia e cattiveria sorniona”, si legge nell’editoriale del Foglio.
Un brano “di satira geniale” insomma, quello elogiato da Ferrara, che lo oppone a un certo tipo di “scemenza” e non disdegna una invettiva contro un determinato gruppo di “avvoltoi culturali”: “La scemenza è di rigore, è una variante dello snobismo, è un tratto della rivolta morale, è parte dell’incessante attività dei “culture vultures”, gli avvoltoi culturali che planano sempre su Raitre, per esempio, una rete che accendi e senti, che ne so, una mezza conferenza di Amartya Sen, un cristianesimo profetico e biblicamente corretto, de sinistra, di Gabriella Caramore, due cazzate della Loretta Napoleoni, candidata al Quirinale, e poi subito subito è nominato Pasolini”.
Complimenti sono giunti anche da Carlo Stagnaro (@CarloStagnaro), direttore studi e ricerche dell’Istituto liberista Bruno Leoni, che su Twitter scrive: “Il complesso del #1maggio di Elio e le storie tese é condensato di genio”. E l’obiettivo di Elio sembra essere stato raggiunto fin da venerdì quando già ad un primo ascolto Piero Vietti, coordinatore del sito Foglio.it (@pierovietti) commentava: “Elio e le storie tese seppelliscono tutti i luoghi comuni del concerto del primo maggio”. Missione compiuta quindi. “A patto di accettare tutte le reprimende del caso, ossia quelle di essere capitalisti, fascisti, sfascisti o persino nemici della buona musica. In ogni caso, nell’ipotesi riassuntiva, quella globalmente più infamante, berlusconiani tout court”, scrive venerdì il giornalista Paolo Giordano sul Giornale.
“Gli Elio e le storie tese sono scorretti”
Sono queste le prime parole di un articolo pubblicato sull’Osservatore Romano, che lascerebbero presagire una posizione critica nei confronti del nuovo brano di Elio e le storie tese. In realtà la scorrettezza del gruppo appare “salutare”: “Nel loro ultimo singolo Complesso del primo maggio” hanno “messo in ridicolo l’omologazione della protesta”. “Si fa così” scrive Marcello Filotei sull’Osservatore Romano, “è una specie di copione. E basta dirlo per far crollare un castello fondato sulla commercializzazione della rivolta. La critica – quindi aggiunge Filotei – non è alla canzone di protesta , ma agli stereotipi che l’hanno sostituita”. Poi l’invito ai “giovani contestatari” ad essere “un po’ più scorretti, meno omologati, se proprio non potete evitare dite pure qualche parolaccia, ma basta con la vecchia taranta di nonna, che era vecchia già ai tempi di nonna, e pure con lo scimmiottamento di tradizioni lontane”.
L’album
“Complesso del primo maggio” in radio da venerdì 12 aprile, è il singolo che anticipa “L’album biango”, il nuovo disco di inediti di Elio e le Storie Tese. La pubblicazione del nono cd della band milanese, che fa il verso al Concertone romano, è prevista per il 7 maggio.
“L’album biango”, il cui titolo riprende “The white album” dei Beatles, contiene quindici nuove canzoni dal testo geniale e irriverente che riconfermano la maestria musicale di Elio e le Storie Tese.
Tra i brani che compongono la track list vi sono anche “Dannati forever” e “La canzone mononota”. Quest’ultimo, presentato al festival di Sanremo, non soltanto si è aggiudicato il secondo posto in classifica, ma anche conquistato il Premio della Critica “Mia Martini”, il Premio per il miglior arrangiamento e il Premio della Sala Stampa.