Dopo le elezioni del 4 marzo, che hanno visto il Partito democratico scendere nei consensi fino al 19% circa, e dopo lo scossone delle dimissioni di Matteo Renzi – conseguenza di un’altra sconfitta, quella sul referendum costituzionale del 2016 – il principale partito di centrosinistra cerca di ripartire con la guida di Maurizio Martina, confermato segretario nell’assemblea che si è tenuta il 7 luglio, che proprio ieri ha lanciato l’iniziativa #SiFa! “la Rete nazionale delle buone pratiche @pdnetwork. Mille progetti di comunità #perlAlternativa”, come ha scritto lo stesso Martina sul suo profilo Twitter. Un modo per ripartire dai cittadini e dal territorio, si legge sul sito del Pd, che però non è stata accolta benissimo dagli iscritti, primo su tutti Carlo Calenda.
“No. #sifa no. Vi prego. Sembra un manuale di buone maniere per educande – scrive l’ex ministro dello Sviluppo economico su Twitter -. Capisco che la spinta propulsiva della rivoluzione d’ottobre è esaurita, ma una roba più incisiva delle ‘buone pratiche Dem’ la dobbiamo trovare!”.
L’iniziativa, si legge sul sito del partito democratico, è “un contributo volontario e quotidiano per migliorare la vita di quartiere e di territorio unendo le forze, organizzandole e aprendoci a un impegno concreto dai nostri circoli”. “In ogni angolo dell’Italia – si legge ancora – possiamo essere protagonisti tutti i giorni di un cambiamento utile, ascoltano i bisogni dei cittadini, riconoscendone le necessità e mettendoci in azione”. “La Rete nazionale – si specifica sul sito – vuole essere un progetto aperto di supporto e condivisione per lo scambio di buone pratiche, l’esempio, il supporto operativo e la diffusione dei progetti”. L’obiettivo? “Riconoscere queste energie e valorizzarle con l’obiettivo di rafforzarne il radicamento e la partecipazione”.
E se le critiche sono legittime e inevitabili in un partito che fatica a ridefinirsi dopo le ultime sconfitte elettorali, è vero anche che online l’iniziativa non ha trovato gran seguito. Pochi i retweet e molta ironia sul nome scelto per diffonderla, complice forse il clima agostiano che porta più in spiaggia che sui social. In ogni caso, sulle iniziative nate sul territorio si farà un punto a settembre, il 9, alla festa nazionale di Ravenna in cui ci sarà la riunione dei circoli.