“Gli Stati Uniti hanno informazioni dettagliate sulla forza, l’organizzazione e le catene di comando delle unita’ regolari delle Forze armate russe nel Donbass”, così ha dichiarato l’inviato speciale statunitense per l’Ucraina, Kurt Volker, ripreso dall’agenzia di stampa Ukrinform. Dunque, mentre un certo numero di Stati, tra cui Svezia, Finlandia, Austria, Bielorussia, Serbia e Turchia, sono pronti a fornire assistenza per portare le forze di pace dell’Onu nella regione, Volker esprime ancora una volta l’attenzione che gli Stati Uniti riservano alla situazione ucraina: “Abbiamo informazioni di alta qualità sui comandamenti, i loro sottoposti, i tipi di unità impiengate, le loro risorse economiche, il numero di soldati regolari del’esercito russo, di quelli delle forze speciali”.
È impossibile non rendersi conto che tutta l’area orientale dell’Ucraina vive, ancora oggi, un momento di profonda instabilità che possiamo senz’altro ricondurre all’aprile del 2014. “Se riusciamo a ottenere il ritiro delle truppe russe dall’Ucraina, prima che l’Ucraina invii le sue truppe per restituire il territorio sotto il suo controllo, le forze con mandato Onu verranno lì. Essi riceveranno il controllo dalla Russia. Stabiliranno e forniranno la sicurezza per la popolazione, poi prenderemo misure politiche nell’ambito degli accordi di Minsk”, ha aggiunto Volker.
E sempre sui dati della presenza russa, Volker ha aggiunto come gli Usa abbiano studiato a fondo la questione. Il diplomatico ha specificato, infatti, che i territori delle regioni di Donetsk e Luhansk “che non sono controllati dalle autorità ucraine, sono diretti dal comando russo attraverso una catena di comando, comprese le truppe e gli ufficiali regolari e la maggior parte dei soldati sono a contratto”. L’inviato speciale statunitense ha anche notato che “alcune persone che fanno parte di ruppi armati illegali nel Donbass sono cittadini ucraini assunti su base contrattuale”. In definitiva, secondo il suo parere la provenienza dei soldati , oltre a quelli ucraini, si potrebbe suddividere in russi, serbi e bielorussi.
Il pilastro fondamentale a cui gli Stati Uniti fanno riferimento restano, comunque, sempre gli accordi accordi raggiunti a Minsk dal Gruppo di contatto trilaterle dell’Osce (Russia, Ucraina e delle due autoproclamate repubbliche). Questi prevederebbero un completo cessate il fuoco, insieme al ritiro degli armamenti della linea di contatto nell’Ucraina orientale, lo scambio reciproco di tutti i prigionieri detenuti da entrambe le parti. Senza dimenticare le riforme costituzionali che conferiscano uno statuto speciale alle autoproclamate repubbliche. Ma mentre il Formato Normandia continua a monitorarne il rispetto, la realtà resta ben diversa e la dichiarazione di Volker tende nuovamente a ristabilire un ordine nella regione.