L’attuale situazione politica, economica, sociale che tanto preoccupa gli italiani avveduti e consapevoli, i mercati locali e stranieri, le istituzioni nazionali ed europee non nasce oggi, ma è figlia anche di chi negli ultimi anni è stato protagonista del governo del Paese. Non a caso esiste oggi l’esecutivo di Lega e M5S.
Andrebbe bene analizzato questo dato, per capire perché l’Italia è governata da due entità politiche non assimilabili. Troppo semplice dare tutte le colpe al sovranismo, al populismo, al qualunquismo. Il presidente del consiglio giurista riconosciuto addirittura dice: l’Italia è un paese sovranista perché in Costituzione è scritto che la sovranità appartiene al popolo (?). È vero che dopo la caduta del Muro il capitalismo selvaggio si è imposto, dettando legge ovunque, in qualsiasi punto del pianeta (globalizzazione), ma la colpa non la si può dare solo a formule astratte, bisogna ammettere le incapacità nazionali e europee di reagire, nel senso che gli egoismi del capitale hanno avuto gioco facile, perché il tornaconto individuale era molto allettante e di agevole raggiungimento. I governi nazionali, per ottenere consenso elettorale hanno favorito l’affermarsi di forme di capitalismo brutale, dimenticando che in democrazia l’interesse da garantire non è quello quantitativamente numeroso, ma quello qualitativamente nobile, e l’interesse qualitativamente nobile è quello debole, altrimenti il processo di libertà si arresta.
In Italia con fare graduale si è azzerato completamente l’istituto della concertazione con le parti sociali, nel silenzio assoluto di sindacati e associazioni degli imprenditori, se non addirittura realizzando pericolose connivenze. Nel momento in cui si annullano le forme di partecipazione, consistenti nel criterio di gestione delle politiche lavorative e dei rapporti sindacali da parte del governo, salta il confronto con le organizzazioni dei lavoratori e imprenditori funzionale al loro consenso preventivo sulle decisioni che devono essere adottate, viene meno l’equilibrio importante che tiene in piedi gli interessi del lavoro e dei datori di lavoro. La concertazione per giunta fu estesa anche in sede locale (regioni, comuni), come conseguenza del diffuso riconoscimento politico-amministrativo delle istituzioni locali, che a seguito del notevole decentramento di compiti e funzioni, realizzato in favore delle regioni e degli enti locali hanno acquistato più peso nella trattazione delle materie oggetto della concertazione.
È possibile girare pagina? Il governo del “cambiamento”, che si regge sul “contratto di governo”, non sarà in grado di invertire la rotta, riportando a nuova luce i criteri di una moderna e compiuta democrazia rappresentativa incentrata sulla partecipazione, perché su questo versante le idee di Lega e M5S sono contrastanti e distanti. La prima agisce secondo criteri di democrazia totalitaria, i secondi per paradigmi di democrazia diretta. Chi pensa che queste due entità (uso volutamente questo termine, ma ne potrei usare uno ancora più vero) che stanno governando il Paese oggi possono portare benefici concreti e reali agli italiani e alla democrazia sta semplicemente seguendo un’utopia.