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Mubarak deve restare in carcere

L’ex presidente egiziano, Hosni Mubarak, dovrà rimanere in custodia cautelare malgrado la sentenza del 15 aprile corso con cui un tribunale del Cairo ne aveva ordinato la messa in libertà, secondo l’agenzia di Stato egiziana, Mena.

L’istanza di scarcerazione era stata presentata dai legali dell’ex rais in quanto il loro assistito (la cui condanna all’ergastolo è stata annullata dalla Cassazione ed è in attesa di un nuovo processo) ha già scontato due anni di pena: la Procura ha però deciso di confermarne la custodia in carcere perché Mubarak è attualmente indagato anche per altri reati.

Il 17 aprile scorso la Procura generale egiziana aveva ordinato il trasferimento in carcere di Mubarak, ricoverato in un ospedale militare, dato che le condizioni di salute dell’85enne ex rais sono giudicate “stabili”. L’ex rais sarà trasferito nel carcere di Tora, alla periferia del Cairo, in attesa dell’inizio del nuovo processo la cui prima udienza è stata fissata all’11 maggio prossimo.

Il processo avrebbe dovuto iniziare il 13 aprile scorso ma il giudice – contestato per l’assoluzione di alcuni esponenti della sicurezza del regime in un altro processo – aveva preferito ricusare l’incarico chiedendo alla Corte d’Appello di scegliere una nuova giurisdizione.

Oltre a Mubarak torneranno alla sbarra l’ex Ministro degli Interni Habib el-Adli (anch’egli condannato all’ergastolo nel primo processo) e sei alti responsabili della sicurezza (assolti, decisione che aveva suscitato grandi polemiche); inoltre, verranno di nuovo processati per corruzione i due figli del rais, Alaa e Gamal.



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