Si intitola “Perché è successo qui”, un “Viaggio all’origine del populismo italiano che scuote l’Europa” il libro del direttore de La Stampa, Maurizio Molinari, presentato ieri dall’ex premier Paolo Gentiloni e Matteo Salvini, vicepremier e ministro dell’Interno al Tempio di Adriano a Roma.
Da una parte, quindi, Gentiloni (Pd) che auspica la costruzione di un’Europa “più sovrana, unita e solidale”, dall’altra Salvini (Lega) che sogna invece un’Europa “che faccia poche cose ma le faccia bene. E soprattutto che non decida tutto”.
“Gran parte della classe dirigente italiana passa la giornata a guardare l’andamento dello spread, penso lo faccia anche Salvini. Sento dire: vabbè, ma lo spread è a 320… A me questa spensieratezza non mi rassicura. Ci sono anche nubi nell’economia mondiale che per fortuna per ora non han portato a una crisi come nel 2012. Un’italia indebolita nella sua forza nei mercati è un’italia che rischia”. Ha detto Gentiloni: “Allarme Italia. Correggiamo quello che c’è da correggere, non c’è nulla di scandaloso a correggere una manovra economica che suscita allarme nei mercati. Perché l’allarme nei mercati è una minaccia per le nostre famiglie, per i risparmi, per il lavoro”.
Ma Salvini ha affermato: “Se fossi convinto che la manovra è sbagliata l’avrei cambiata. Ma non è così, nessuno torna indietro, abbiamo messo 1,5% come crescita prudenzialmente. Sono convinto sarà anche di più”.
(Foto: Umberto Pizzi-riproduzione riservata)