Il controllo delle frontiere dei Paesi europei potrebbe essere presto potenziato con un sistema guidato da intelligenza artificiale che esamina i viaggiatori in transito.
IL PROGETTO PILOTA
Il progetto pilota, coordinato da George Boultadakis della European Dynamics in Lussemburgo, partirà in Ungheria, Lettonia e Grecia, dove i cittadini saranno sottoposti a un test automatico di rilevamento di bugie da parte di un agente di frontiera “artificiale”. Il sistema, una sorta di macchina della verità, si chiama iBorderCtrl ed è alla base di un progetto pilota di sei mesi guidato dalla polizia nazionale ungherese in quattro diversi punti di passaggio di frontiera.
COME FUNZIONA
Questa sorta di “agente” virtuale di controllo delle frontiere – spiega il New Scientist – chiederà ad esempio, ai viaggiatori, informazioni circa il contenuto delle loro valigie, analizzando il loro volto e i micro gesti del viso (38 per la precisione) per valutare la veridicità delle risposte. I viaggiatori che superano il test riceveranno un codice Qr che consentirà di superare il confine. Tutti gli altri saranno invece esaminati da un agente in carne ed ossa.
LE PREOCCUPAZIONI SU ACCURATEZZA (E PRIVACY)
Il programma, sottolinea Gizmodo, costerà all’Unione circa cinque milioni di euro ed è mirato soprattutto a raccogliere più dati possibili utili a perfezionare il sistema, basato sul machine learning e dunque sull’apprendimento della macchina. Non sono pochi, tuttavia, gli esperti che denunciano come queste tecnologie, soprattutto quelle che includono elementi di riconoscimento facciale, pongano importanti risvolti di privacy, oltre ad essere ancora troppo imprecise e spesso affette da bias.
UN PROGRAMMA SPERIMENTALE
Ad ogni modo l’iniziativa è ancora in fase sperimentale, anche perché, evidenziano gli addetti ai lavori, è estremamente difficile inserire nel database ogni movimento facciale o comportamento determinato da una menzogna. Inoltre, il sistema di rilevamento automatico ha raggiunto in fase di test solo il 76% di accuratezza. Il team afferma di poter raggiungere una precisione dell’85%, attraverso l’implementazione e la registrazione di nuovi segnali che rilevano una mancanza di sincerità. Ma non sarà comunque un compito facile. Sono infatti più di 700 milioni, secondo la Commissione europea, le persone che ogni anno si spostano attraverso il Vecchio continente.