La linea ufficiale del Movimento è chiara, i senatori Gregorio De Falco e Paola Nugnes sono sotto esame disciplinare da parte di M5S e prossimamente si prenderà una decisione sulla loro posizione, mentre in Aula, al Senato, si discute la conversione in legge del dl Genova, modificato ieri notte in commissione al Senato con l’approvazione di un emendamento, proposto da Forza Italia, che ridimensionava il condono a Ischia. L’emendamento è passato proprio grazie al voto di Gregorio De Falco e all’astensione di Paola Nugnes.
“Sento di buffe esternazioni, ma credo le sentenze debbano seguire non precedere le accuse. Io non sono affatto dissidente, ma coerente con le idealità del Movimento 5 Stelle”, ha spiegato De Falco intercettato da Adnkronos, che ha spiegato ancora una volta la sua posizione. “Vedo una deviazione rispetto ai principi e ai fondamenti del M5S, che ho sempre rappresentato”, ha aggiunto De Falco motivando il voto sul condono ad Ischia. “Non credo che esaminare istanze di condono attraverso una legge ripescata dal passato possa essere una deroga razionale al principio generale del diritto per il quale ‘tempus regit actum'”. E su un possibile abbandono del Movimento 5 Stelle, De Falco ha citato Beppe Grillo: “Ogni eletto deve rispondere al programma e alla propria coscienza e ha la libertà di esprimersi in Parlamento senza chiedere il permesso a nessun capobastone. I cittadini si facciano Stato non si sostituiscano ai partiti con un altro partito”.
Eppure dai vertici del Movimento arriva la richiesta di un passo indietro, se non si condivide l’azione del governo. Lo ha detto chiaramente Stefano Buffagni, sottosegretario del ministero per gli Affari regionali e le autonomie, molto vicino al vicepremier Di Maio. “De Falco aveva detto ‘torna a bordo!’. Io gli dico: se non ti trovi, torna a casa”. “De Falco – osserva Buffagni – rimane un genio che si sente troppo genio rispetto al gruppo. Ha votato contro e senza preavviso insieme con Pd e Fi. Noi dobbiamo tenere in piedi i conti del Paese, non quelli della famiglia De Falco”. L’accusa, insomma, emersa negli scorsi giorni, sarebbe quella che De Falco sarebbe interessato allo stipendio parlamentare più che alle istanze del Movimento. Anche Carlo Sibilia, sottosegretario all’Interno, con un post su Facebook, ha rimarcato che “chi ha deciso di anteporre i propri interessi a quelli del Paese dovrebbe tornarsene a casa”.
“Il fatto che un senatore del M5S si sia astenuto e un altro abbia votato con Fi è gravissimo”, ha commentato il vicepremier Di Maio. “Questo non è un caso isolato, sono diverse settimane che ci arrivano segnali di dissenso da parte di senatori che hanno firmato impegni con il M5S e che devono portare avanti il contratto di governo. De Falco e Nugnes sono già sotto procedura dei probiviri”. Il ministro del Lavoro ha poi aggiunto: “Questo è periodo di restituzione di tagli di stipendio e mi auguro che tutti vogliano restituire i loro stipendi agli alluvionati perché questo è un periodo importante: stiamo per tagliare due milioni di euro degli stipendi dei parlamentari”, ha concluso. Insomma, anche se non ci sarà in giornata una decisione sui dissidenti a 5 Stelle, fanno sapere dal Movimento, la strada sembra ormai tracciata.