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#Luinoncisarà. Le campagne social sono utili, ma governare è un’altra cosa. Parla Palmieri

palmieri

La Lega di Matteo Salvini scende in piazza e lo fa sabato 8 dicembre, a Roma, in Piazza del Popolo. “Sarà un test delle capacità organizzative della nuova struttura di partito che si sta creando nella Capitale e nel Lazio”, si legge nel comunicato, un momento per contarsi, insomma. E per pubblicizzare la mobilitazione, Salvini ha scelto di lanciare la campagna social #luinoncisarà, ossia una serie di fotografie di personaggi dell’opposizione – sia politica che non – che, appunto, non parteciperanno all’adunata leghista di sabato prossimo. Tra i vari volti che non ci saranno, postati dal leader della Lega, Matteo Renzi e Mario Monti, Roberto Saviano e Valeria Fedeli.

“Forza Italia l’8 dicembre non ci sarà”, ha detto Antonio Palmieri, deputato di Forza Italia e grande esperto di comunicazione politica a cui Formiche.net ha fatto qualche domanda sull’ultima campagna social del leader leghista.

L’ultima campagna di Matteo Salvini sui social è #luinoncisarà. Cosa ne pensa?

È una trovata ironica e l’ironia la apprezzo sempre, perché stempera le tensioni e la dialettica amico/nemico che spesso è la sola cifra della comunicazione politica. Anche noi l’abbiamo usata spesso, anche online. Ricorderà il concorso dei manifesti taroccati nel 2001 oppure il meme anti Monti nel 2013.

Non è atipico e allo stesso tempo originale pubblicizzare la manifestazione dicendo chi non parteciperà?

Siamo sommersi di comunicazioni e dunque per farsi notare occorre cercare di spiazzare. Quando funziona si ha l’attenzione delle persone e anche quella dei media, che in questo modo regalano spazi di comunicazione “a gratis”. Infatti noi ne stiamo parlando…

Sui social, soprattutto su Twitter, si è scatenata, però anche una contro campagna: #iononcisarò. Sia i personaggi citati dallo stesso Salvini che cittadini comuni si mobilitano sui social – su suggerimento di Luca Bottura di Repubblica – per prendere le distanze dalla manifestazione di sabato, dicendo in prima persona che non ci saranno. Pensa che, al di là dell’obiettivo di mettere una distanza, possa essere anche questo un vantaggio per lo stesso Salvini? Una sorta di pubblicità gratuita…

In parte sì, perché la notizia di questa iniziativa obbliga a dare conto di ciò che l’ha originata. Del resto, come negli scacchi, ogni mossa consente all’avversario di fare una contro mossa. In questo modo gli anti Salvini reagiscono alla campagna del leader della Lega e a loro volta cercano di mobilitare i propri sostenitori, mostrando di esistere e di resistere. Però chi fa la prima mossa è sempre in vantaggio.

Lei ha curato la campagna elettorale di Silvio Berlusconi e Forza Italia dall’inizio e ha usato per primo le newsletter degli iscritti al sito di Forza Silvio per inviare comunicazioni agli elettori azzurri. Insomma, è un pioniere della rete. I social sono il passo successivo?

La newsletter e poi l’esperienza di forzasilvio.it, la nostra piattaforma dei sostenitori di Berlusconi, era una cosa diversa, una iniziativa voluta per costruire la nostra comunità online. I social sono di proprietà dei giganti della rete e sono lo spazio pubblico dell’era digitale.
I social sono uno dei luoghi della campagna elettorale permanente, utili soprattutto per tenere uniti, informati e “mobilitati” i sostenitori e per cercare di avere visibilità nei media.

Pensa che l’overload informativo possa stancare, a un certo punto, oppure no?

Sì, specie quando sei al governo. A un certo punto la comunicazione e gli annunci non bastano più. La realtà prima o poi bussa inesorabile alla porta. Se le persone non avvertono un cambiamento positivo per sé o attorno a sé ti chiedono il conto. A quel punto comunicare a manetta non basta più. Anzi, è controproducente.

Ultima domanda: sabato in Piazza del Popolo #leicisarà?

Visto che me lo chiede, no. Forza Italia l’8 dicembre non ci sarà: vi aspettiamo il 7 pomeriggio all’hotel Ergife a Roma, per la nostra #contromanovra.



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