Skip to main content

Dario Fo e Renato Brunetta. Quando i Nobel fanno piangere

Capita a tutti di sbagliare le battute. Anche a un premio Nobel come Dario Fo. Intervistato dalla Zanzara su Radio 24, uno tra i preferiti grillini per le Quirinarie ha ironizzato sulla potenziale nomina di Renato Brunetta come ministro dell’Economia nel governo di Enrico Letta: “Brunetta che giura da ministro? La prima cosa che faccio è cercare un seggiolino per poterlo mettere a livello, all’altezza della situazione. Oppure meglio una scaletta, così se la regola da sé”.

E ancora, non contento della smargiassata: “Sarebbe una gentilezza che si fa a Brunetta, e alla società, per non avere l’angoscia – aggiunge – di vedere qualcuno che non ce la fa. Il cervello di Brunetta, quello sì che è ancora più piccolo”. Il noto attore ne ha avute poi anche per Renato Schifani: “Il cognome – è la risposta – è onomatopeico, dentro il suo nome c’è già tutto, il rifiuto e il senso di angoscia e di repulsione per queste persone. Con questi al governo mi hanno copiato delle scene intere del mistero Buffo”.

E se dal Pdl la levata di scudi in difesa dell’ex ministro della Funzione pubblica è arrivata puntuale e prevedibile, ciò che stupisce è che anche la Rete sembra essersi schierata per una volta a favore dell’esponente del Pdl. “Si può contestare e criticare quanto si vuole l’ingresso di Brunetta al governo, ma ironizzare sulla sua altezza è quantomeno cattivo gusto!”, commenta su Twitter il giornalista di Repubblica Giovanni Valentini e gli fa eco, tra gli altri, Tommaso Labate: “Anch’io spero che Brunetta non faccia il ministro. Ma che tristezza vedere il grande Fo acconciarsi a fare battute su lui e il seggiolone…”.



×

Iscriviti alla newsletter