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Perché le bandiere bruciate a Roma sono un campanello d’allarme per il governo

roma, swg

Bruciare una bandiera, qualunque bandiera, è sempre un pessimo segnale. Quando nel giro di pochi giorni se ne bruciano di uguali in momenti diversi bisognerebbe cominciare a preoccuparsi: una è un indizio, due sono una coincidenza, la terza (la famosa prova secondo Agatha Christie) costituirebbe un serio segnale di allarme per il governo e per l’ordine pubblico. Negli ultimi giorni il centro di Roma è stato paralizzato da alcune manifestazioni: dal 18 dicembre si sono susseguiti gli Ncc, gli autisti delle vetture a noleggio, che non vogliono la norma che li costringerebbe a tornare nel comune dove è stata rilasciata la licenza al termine del servizio; i tassisti che a loro volta si sentono insidiati dall’attuale liberalizzazione strisciante e vorrebbero cacciare i rivali Ncc; questi ultimi che continuano a organizzare sit-in davanti alle sedi istituzionali; i bus turistici che hanno letteralmente invaso Piazza Venezia perché dal 1° gennaio non potranno più entrare nel centro storico in base al nuovo regolamento comunale “validato” anche dal Consiglio di Stato. Insomma, una Capitale in ostaggio, anche per scioperi improvvisi di tassisti alla stazione Termini o all’aeroporto di Fiumicino, ma le proteste degli Ncc si sono manifestate anche in altre città d’Italia.

A Roma un vigile urbano è stato accerchiato dai manifestanti e “liberato” da agenti in tenuta anti-sommossa mentre altri manifestanti hanno bruciato bandiere del Movimento 5 stelle davanti alla prefettura. Nel mirino è finito anche il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Danilo Toninelli, che ha rinviato la soluzione degli Ncc a una riforma da fare nel 2019 e per questo è stato accusato di non aver saputo risolvere la questione oggi. Anche alcuni autisti dei bus turistici hanno bruciato una bandiera del M5S, in questo caso mettendo nel mirino il sindaco, Virginia Raggi.

Non conosciamo gli sviluppi futuri: il regolamento che riguarda i bus entrerà in vigore comunque, e alcuni autisti minacciano la guerra e il blocco della città, mentre per gli Ncc le trattative sono in corso. Dunque? Al di là del merito delle questioni, il governo gialloverde si sta scontrando con i primi problemi di piazza che riguardano anche la Lega, visto che nella vicenda Ncc-taxi è coinvolto pure il viceministro alle Infrastrutture, Edoardo Rixi, e il tutto si incunea tra le forti polemiche di questi giorni sulla legge di Bilancio che arriverà a destinazione in una versione molto diversa da quella annunciata mesi fa. Il reddito di cittadinanza rischia di trasformarsi in un gettito a pioggia senza che serva a formare e ad aumentare l’occupazione visto che per far funzionare i centri per l’impiego occorre molto più tempo di quanto non si dica. E gli elettori leghisti del nord come reagirebbero?

Da gennaio a maggio prossimi la Commissione europea verificherà che la legge di Bilancio abbia rispettato i parametri concordati e la sua applicazione mentre in Italia la costante campagna elettorale degli ultimi mesi diventerà ufficiale per le tante elezioni amministrative in programma e per le europee di fine maggio. Se i dati dell’economia restassero negativi potrebbero essere parecchi i motivi di scontento di diverse categorie e non sarà più sufficiente proseguire con le promesse da un’elezione all’altra. Le bandiere bruciate a Roma sono un campanello d’allarme da non sottovalutare.



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