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Ecco chi chiede alla Merkel un passo indietro

Deutsche Bank, bund

Si apre un anno decisamente diverso per la politica tedesca, reduce dal cambio al vertice della Cdu dopo il passo indietro di Angela Merkel ad appannaggio di Annegret Kramp-Karrembauer, che porta in grembo anche sostanziali novità governative.

Mentre si moltiplicano le voci su un possibile rimpasto di governo, con lo sconfitto tra i democristiani Fredrich Merz che morde il freno per entrare nell’esecutivo, ecco un sondaggio a certificare ancora una volta la voglia di nuovo tra gli elettori tedeschi: quasi il 40% degli intervistati si augura che la cancelliera Merkel lasci prima del 2021. Bilanci e prospettive in vista delle regionali di maggio, oltre che delle europee.

NON SOLO SONDAGGIO

Il 38% dei tedeschi vorrebbe che Angela Merkel si dimettesse prima della fine della legislatura. Il 43% pensa che dovrebbe rimanere in carica come previsto fino alle prossime elezioni federali mentre il 18 percento non ha risposto.

Tra i sostenitori della Cdu/Csu il 66 per cento pensa che dovrebbe restare in sella, così come il 65% degli elettori dei Verdi. Tra i partiti Spd, Fdp e Sinistra solo la metà dei sostenitori. Al contrario, il 78% dei sostenitori di AfD desidera che la Merkel si dimetta.

È la ragione per cui il suo discorso di Capodanno è stato improntato all’autocritica e alla pace interiore intesa come valore assoluto. Due i fronti attuali su cui confrontarsi: la sua politica interna degli ultimi tre anni (compreso il perimetro della GroKo) che hanno condotto ai risultati in Assia e Baviera, non certo entusiasmanti per i centristi, e il fronte estero focalizzato principalmente su Siria e Ucraina, passando per il dossier energetico.

TEMI

Sul tavolo c’è la questione fatidica dei cambiamenti climatici, del controllo delle migrazioni, della lotta contro il terrorismo internazionale. “Nel nostro interesse vogliamo risolvere tutti questi problemi”. E ancora: “C’è voluto molto tempo per formare un governo, e quando ce l’abbiamo fatta abbiamo trovato molto lavoro da fare anche su noi stessi”. Aggiungendo che i dipendenti pubblici dovrebbero fare tutto ciò che è in loro potere per la pace e la coesione del Paese.

Poi ha menzionato tre questioni su tutte: apertura, tolleranza e rispetto. “Questi valori hanno reso forte il nostro Paese. Per questo, tutti i cittadini dovrebbero collaborare”.

MESSAGGI

Un bilancio, insomma, di ciò che è stato fatto e di ciò che si appresta a fare nel 2019, nella consapevolezza che il perno della politica tedesca (ed europea?) sarà ancora la sua Cdu. Un altro sondaggio (Emnid, pubblicato dal quotidiano Bild am Sonntag) rivela che per il prossimo anno ben il 45% dei cittadini tedeschi vuole un ruolo importante per il nuovo capo della Cdu, Annegret Kramp-Karrenbauer. Ovvero un passo in avanti nel governo, così come da vulgata che sta circolando con insistenza nelle ultime settimane. Al secondo posto con il 40% la stessa Merkel, mentre l’outsider che ha conteso ad Akk la leadership fino all’ultimo, Friedrich Merz, conquista il 33%.

Per Akk si è schierata anche l’attivista per i diritti delle donne, la 76enne Alice Schwarzer, che attribuisce grande importanza all’elezione di Annegret Kramp-Karrenbauer a capo del Cdu. “Questo dimostra che una donna, Angela Merkel, non è stato un incidente della storia, ma che c’è continuità in Germania oggi: le donne a capo di un partito stanno iniziando a essere una cosa scontata”, ha detto dalle colonne della Fränkischer Tag.

QUI VERDI

Di nuovi schemi invece ha parlato il numero uno dei Verdi, Robert Habeck, secondo cui la coesione dei partiti popolari sta chiaramente diminuendo e “tutte le parti devono sforzarsi di colmare questa lacuna”, per cui “tutti i partiti democratici dovrebbero essere preparati a nuove alleanze”. Il riferimento è al futuro prossimo della Grande Coalizione, dove i Verdi sono dati favoriti per sostituire i socialdemocratici della Spd.

“Abbiamo un governo, tutti hanno dichiarato che vogliono continuare, questo vale anche per il cancelliere e l’Spd. Ma a un certo punto la Germania sceglierà una nuova strada e poi vedremo cosa ne verrà fuori”.

twitter@FDepalo

 



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