Il governo compie il primo passo formale verso la riforma dell’Inps e dell’Inail, ovvero della previdenza sociale dell’anti-infortunistica. E l’atto propedeutico a tutto questo è il commissariamento dei due enti. Il governo starebbe infatti valutando di introdurre all’interno del decreto unico in cui confluiranno le due misure cardine della manovra (quota 100 e reddito di cittadinanza) una norma per riformare la governance di Inps e Inail dotando entrambi di un Consiglio di amministrazione.
Come spiegano qualificate fonti governative, si tratta solo di un’ipotesi di lavoro la quale però se fosse confermata i due presidenti in carica di Inps e Inail decadrebbero, sostituiti da commissari a gestire la fase di transizione. Più nel dettaglio, nel testo del decreto legge per la riforma delle pensioni e per il reddito di cittadinanza che il governo approverà probabilmente in Consiglio dei ministri il prossimo 14 gennaio è stato infatti inserito l’azzeramento dei vertici dell’Inps e dell’Inail.
Il governo quindi con il decreto legge che introdurrà quota 100 e il reddito di cittadinanza dovrebbe nominare i commissari, al posto di Tito Boeri (presidente Inps, che termina il mandato a febbraio) e Massimo De Felice (Inail), che scade invece nel 2020.
La misura cancella quindi dieci anni di gestione semi-commissariale e reintroduce il Consiglio di amministrazione. Il riordino avrà come effetto collaterale quello di azzerare gli attuali vertici dei due enti e in particolare Boeri, particolarmente inviso alla Lega per le sue continue bocciature delle modifiche alla Fornero. La nuova governance prevede un consiglio di amministrazione composto da quattro consiglieri e dal presidente.