Peter Sellars (classe 1957) è uno dei più importanti attori e registi degli Stati Uniti. Ha iniziato a solcare il palcoscenico giovanissimo ma appena trentenne divenne famosissimo con due regie, una teatrale (L’Ispettore Generale di Gogol ) ed una operistica (Orlando di Händel). È stato, tra l’altro, direttore artistico del Festival di Los Angeles.
Noto per essere irreverente e per assomigliare, anche a ragione del suo abbigliamento e del taglio dei suoi capelli, ad un punk anni settanta, pochi suoi spettacoli sono arrivati in Italia: ricordo un trasgressivo Histoire du Soldat di Stravinskij quando venne inaugurato, a Roma il Teatro India nel lontano 1999, ed un suo mirabile Kafka Fragmente di Kurtág che apparve brevemente, sempre a Roma, al Teatro Palladium nel 2010. È invece di casa a Salisburgo, specialmente nella Felsenreitschule, il magnifico spazio teatrale (che Sellars considera ideale) ricavato dalla scuola di equitazione del Principe Arcivescovo e dell’aristocrazia in quella che, prima di diventare parte dell’Austria era la Città-Stato, appollaiata nelle Alpi bavaresi.
Negli anni, al Festival di Salisburgo ha tenuto a battesimo le prime mondiali di Saint François d’Assise di Messiaens, Le Grand Macabre (edizione definitiva) di Ligeti, L’Amour de Loin di Saariaho ed è stato il regista di altri importantissimi spettacoli di prosa e di lirica. Due anni ha fa ha trionfato con La Clemenza di Tito di Mozart. E torna a Mozart quest’anno per l’inaugurazione della sezione operistica del Festival Estivo il 27 Luglio con Idomeneo, l’opera seria che Wolfgang Amadeus compose a soli 25 per il Teatro Reale di Monaco e che unanimemente riconosciuta come uno dei suoi capolavori assoluti.
Il progetto – ci dice Sellars – è nato due anni fa quando , con il direttore d’orchestra Teodor Currentis, la Frieburg Baroque Orchestra e il Coro Music Aeterna di Perm eravamo alle prese con l’ultima opera di Mozart, per l’appunto La Clemenza di Tito, una visione commovente della giustizia e della riconciliazione da parte del potere assoluto. Ci parve utile accostarci alla lettura utopistica di temi e problemi analoghi che Mozart affrontò da giovane, nel suo capolavoro per Monaco. Il cast include Russell Thomas (Idomeneo), Paula Murrihy (Idamante), Ying Fang (Ilia), Nicole Chevalier (Elettra) and Jonathan Lemalu (Nettuno / La voce). La coreografia è affidata a Lemi Ponifasio,un artista delle Isole Samoa, ormai noto in tutto il mondo
Altre ragioni per tornare a Mozart e scegliere Idomeneo?
La composizione di questa opera mise Mozart in contatto con Lorenz Quaglio, il più grande e famoso scenografo e costumista dell’epoca e con l’orchestra di Mannheim, allora considerata la più d’avanguardia in Europa. La commissione era di uno dei teatri più importanti. Bene – si disse Wolfgang Amadeus – facciamo vedere a questi parrucconi cosa sanno fare questi ragazzi. E fu un vero trionfò dell’innovazione. L’opera mette in scena il contrasto tra padri e figli. Mozart ,con questa opera, dice al proprio padre di farsi da parte perché c’è una giovane generazione pronta a scrivere un nuovo linguaggio musicale ,musica con cui nessuno può gareggiare.
Il libretto si basa sulla mitologia greca ma Mozart rovescia il mito secondo cui i Greci hanno vinto la guerra di Troia e ci rivela che tutti hanno perso e che, per questa ragione, l’oceano distrugge le navi e l’orgoglio umano.
C’è un messaggio anche per noi del ventunesimo secolo?
Siamo essenzialmente alle prese con il riscaldamento della calotta terrestre come lo si era ai tempi di Mozart, il quale , proprio con questa opera: una generazione anziana che non ne comprende bene le dimensioni ed una giovane che me ha piena consapevolezza. Ed un giovane ‘arrabbiato’ che con le tempeste di mare al cuore di questa opera, e che nella Felsenreitschule si possono mettere in scena molto bene, dato l’enorme palcoscenico, si possono rappresentare molto bene e facendo uso di effetti speciali molto innovativi. Nell’opera, quando Nettuno ne ha abbastanza dell’incuria dei governanti umani, l’intero palcoscenico viene allagato.
C’è un nesso tra Idomeneo e La Clemenza di Tito?
Certo , molto forte e nella nostra produzione lo sottolineiamo aprendo con una scena analoga a quella de La Clemenza Per rendere lo spettacolo più compatto, tagliamo alcuni recitativi ed introduciamo elementi da un breve lavoro di Mozart, Thamos Re d’Egitto, ma manteniamo integro il balletto finale, 25 minuti di musica bellissima che spesso vengono eliminati.