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Se Grillo è Aristofane, Prodi faccia Socrate!

Di am

Ci è piaciuta l’associazione Grillo-Aristofane fatta dal Presidente del consiglio. E’ stata puntuale, corretta e colta. Aristofane, da illustre precursore di Beppe Grillo era solito infarcire le sue commedie di invettive decisamente colorite con colpi di scena e finali roboanti. Come non ricordare, infatti, le sue rane che si gonfiavano a dismisura gracidando ed esplodevano durante l’ultimo atto tra l’ilarità del pubblico che gremiva gli spalti dei teatri dell’antica Grecia! Allora Aristofane parlava di rane ma intendeva colpire i politici corrotti e i filosofi come Socrate. Ecco, siamo arrivati al punto. Se Grillo è come Aristofane, allora Prodi non può che essere Socrate. Il silenzioso filosofo ateniese viene solitamente ricordato per due cose; prima di tutto per il suo rigore e la sua umiltà quando candidamente dichiarava “io so di non sapere” e, in secondo luogo, per la sua fine tragica, causata dall’assunzione volontaria di una coppa di cicuta. Non vorremmo essere macabri, ma a questo punto è legittimo chiedersi perchè Prodi, da buon Socrate, finora non abbia fatto almeno la prima delle due cose. Grillo continua a impersonare molto bene Aristofane, ma il Presidente del consiglio sembra non avere proprio voglia di seguire l’esempio di Socrate… ovviamente sulla strada del bagno di umiltà.


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