Lo scorso 28 febbraio è stata scritta una pagina rilevante della storia del Vaticano: un Papa dimissionario spiccava il volo a bordo di un elicottero dell’aeronautica diretto a Castel Gandolfo, frutto della sua rinuncia al soglio pontificio. Un tramonto sul colle vaticano faceva da cornice al decollo del velivolo che quel pomeriggio di due mesi fa fu osservato da tutto il mondo. Gli stessi sguardi che oggi intorno alle 16.30-17 accoglieranno il ritorno di Joseph Ratzinger nel recinto di Pietro a bordo dello stesso velivolo. Per il rientro del Papa emerito non è stata prevista alcuna cerimonia pubblica, ma Ratzinger riceverà un’accoglienza di grande significato. Il suo successore, Papa Francesco, sarà lì a dargli il benvenuto. Un gesto di estremo riguardo, di vicinanza a colui che ha retto la Chiesa per ben otto anni dopo la morte di Giovanni Paolo II e che si pone in linea con la profonda stima nutrita da Bergoglio nei confronti di Ratzinger più volte emersa fin dalle sue prime parole dopo l’elezione al soglio pontificio.
Il rapporto tra i due Papi
E così da oggi nello Stato della Città del Vaticano vivranno due Pontefici. Dal giorno della fumata bianca sono stati diversi i contatti tra i due. Il primo incontro di persona tra Papa Francesco e il suo predecessore è avvenuto proprio a Castel Gandolfo. Un incontro storico che per la prima volta nella storia della Chiesa vedeva un Papa in carica, Francesco, incontrare il suo predecessore, Benedetto XVI, per poi pranzare addirittura insieme. Ma non era la prima volta che Bergoglio e Ratzinger entravano in contatto entrambi da Papa. Secondo quanto riferito da padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Papa Francesco, appena eletto al soglio di Pietro chiese di poter telefonare al suo predecessore ancor prima che venisse ufficializzata ai fedeli l’elezione del cardinale argentino. Una seconda telefonata partì dal Palazzo Apostolico verso la villa di Castel Gandolfo il 19 marzo, quando Papa Francesco volle telefonare personalmente a Benedetto XVI per portargli i propri auguri in occasione della festa di San Giuseppe, onomastico di Joseph Ratzinger.
La sua futura dimora
Come preannunciato, il Papa emerito risiederà presso l’ex convento Mater Ecclesiae insieme al segretario personale monsignor Georg Gaenswein, prefetto della Casa pontificia, e le quattro ‘memores Domini’, laiche consacrate di Comunione e liberazione che vivono con lui dall’inizio del suo pontificato nel 2005. Ultimati i lavori di ristrutturazione, Ratzinger condurrà la sua vita di preghiera che ha scelto con la rinuncia al pontificato in questo edificio di quattro piani nel pieno centro di Roma immerso nel verde e nella tranquillità, in una zona appartata dei Giardini Vaticani circondata dalla mura.
Il suo stato di salute
Nel giorno in cui ha annunciato la rinuncia all’esercizio del proprio ministero petrino Ratzinger aveva fatto riferimento al suo stato di salute: “Per governare la barca di San Pietro è necessario anche il vigore sia del corpo sia dell’animo. Un vigore che negli ultimi mesi in me è diminuito”, affermava il predecessore di Papa Francesco. Più volte in seguito si è tornati su questo argomento, fino ad arrivare ad ipotizzare che Benedetto XVI fosse stato colpito da una grave malattia. Ipotesi smentita in diverse occasioni da Lombardi e su cui il portavoce vaticano è tornato oggi per replicare ai giornalisti che chiedevano notizie sulla salute di Benedetto XVI: “E’ un uomo anziano, indebolito dall’età, ma non ha nessuna malattia”.