Skip to main content

Un modello italiano per il welfare

welfare crisi

È in programma a Roma domani 3 maggio alle ore 9.30, presso la sede della Fondazione Roma in Via Marco Minghetti 17, la conferenza dal titolo “Un modello italiano per il welfare. L’orizzonte dei beni di comunità“.

Interverranno il Presidente della Fondazione Roma Emmanuele F.M. Emanuele, Mauro Magatti professore di sociologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Giuseppe De Rita presidente della Fondazione Censis, Johnny Dotti presidente di Welfare Italia, Flavio Felice, professore di Dottrine Economiche e Politiche presso la Pontificia Università Lateranense, Antonio Marzano Presidente del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, Stefano Zamagni professore di Economia Politica presso l’Università di Bologna. Il dibattito sarà moderato dal giornalista del Corriere della Sera Stefano Righi.

Nel corso della conferenza verranno presentati gli esiti del progetto “Welfare 2020. Il futuro dei sistemi di protezione sociale nel nostro Paese”, nato da una collaborazione biennale tra la Fondazione Roma e il Centre for the Anthropology of Religion and Cultural Change (ARC) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, la cui finalità è l’individuazione di un modello teorico e pratico in grado di riformulare il sistema di welfare attraverso la valorizzazione dei corpi intermedi della società.

Il progetto “Welfare 20202” è articolato in cinque sezioni, partendo dall’analisi delle principali proposte di riforma del welfare stesso nello scenario nazionale ed internazionale, per passare all’individuazione delle specificità del sistema regionale laziale di protezione sociale e alla discussione sul ruolo dell’impresa sociale quale agente di innovazione. La Ricerca approfondisce quattro case history della Regione Lazio: la Cooperativa Apriti Sesamo del Consorzio Nausicaa, la Caritas diocesana di Palestrina, Telecom Italia S.p.a., il Comune di Soriano nel Cimino (Viterbo).

Da questi quattro case history il progetto estrapola gli elementi in grado di fondare un nuovo sistema di protezione sociale costruito attraverso le cooperative che operano con una logica da impresa sociale, il volontariato organizzato, le aziende profit con una visione territoriale, le municipalità vicine ai cittadini.

L’obiettivo primario è quello di superare la ancora dominante dicotomia pubblico-privato, per sviluppare un sistema di welfare all’interno di un disegno più ampio di innovazione istituzionale che tenga assieme la “cultura dei diritti del ’900 con la cultura dei beni di comunità del nuovo secolo”.



×

Iscriviti alla newsletter