Dai rapporti tra Movimento Cinque Stelle e Matteo Salvini, alla ricostruzione del ponte Morandi. Danilo Toninelli, ministro dei Trasporti intervistato da Roberto Arditti è intervenuto lo scorso mercoledì all’evento Protagonisti 2019, organizzato da Formiche.net (qui la fotogallery con tutti gli ospiti). Il responsabile del dicastero di Porta Pia ha affrontato una serie di questioni a partire dai rapporti con la Lega, che in sette mesi di governo hanno più volte conosciuto momenti di tensione. Tra gli ultimi, il caso Diciotti.
“Le decisioni sulla Diciotti sono state prese in modo collegiale dal governo. Il fatto che la nave Diciotti fosse stata utilizzata per un salvataggio e poi sia rimasta in acque italiane è un qualcosa che è risultato funzionale a una decisione collettiva del governo, inteso come Salvini, Di Maio e gli altri ministri”, ha spiegato Toninelli ai microfoni di Formiche.net. “Questo perché noi dovevamo finalmente trovare il modo di interessare l’Unione europea. Dunque la questione Diciotti non riguarda Salvini ma tutto il governo e rappresenta nelle scelte che vi sono state prese, tutto l’esecutivo e non un singolo membro”.
Altra questione, non meno delicata della prima, la ricostruzione del Ponte Morandi, dopo la tragedia del 14 agosto. Il governo ha nelle settimane scorse annunciato il termine dei lavori entro l’aprile del 2020. Termini che Toninelli ha confermato essere “realistici: talmente realistici che abbiamo fatto un contratto tra le parti che prevede sanzioni per ogni settimana di ritardo. Il sottoscritto, con tutte le parti in causa ha firmato un buon contratto. Voglio dire una cosa: il decreto Genova porta in seno qualcosa di rivoluzionario e cioè che taglia la rimuneratività agli attuali concessionari”.