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Ecco come la Germania si arricchisce con l’euro. Parola della tedesca Bertelsmann

Non ci può essere alcun dubbio sul fatto che la Germania benefici dell’esistenza della moneta unica.
A dichiararlo è uno studio della fondazione tedesca Bertelsmann, che elenca una serie di vantaggi per i quali, malgrado le “minacce” poco convinte di alcuni politici, il ripristino del marco tedesco sarebbe svantaggioso da tutti i punti di vista.

UN VALORE AGGIUNTO
L’appartenenza all’Unione monetaria contribuisce per la Germania a ridurre il costo del commercio internazionale e le fornisce protezione contro l’eccessiva volatilità del tasso di cambio. Ciò significa che anche se Germania dovrà dimenticare la restituzione di una grande percentuale dei prestiti che ha messo a disposizione per gli Stati fortemente indebitati dell’Europa meridionale nell’ambito delle varie misure di salvataggio dell’euro, i vantaggi economici della sua adesione l’Unione monetaria continueranno a prevalere.

I BENEFICI AL PIL
Dalle stime di Bertelsmann, senza l’euro l’incremento annuale del Pil tedesco sarebbe inferiore dello 0,5%. Se si calcolassero i vantaggi dell’aderire all’Eurozona in termini di crescita in un tempo compreso tra il 2013 e il 2015, questi ammonterebbero a 1,2 miliardi di euro.

LE CONTRADDIZIONI
Nonostante le positive ripercussioni sull’economia tedesca, il messaggio europeo non è stato ben veicolato in Germania. Troppe volte la cancelliera Angela Merkel (nella foto), i suoi ministri – come quello alle Finanze, Wolfgang Schäuble – e il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, hanno chiesto maggiore rigore al sud Europa, diffondendo l’idea che quegli Stati stessero vivendo sulle spalle dei contribuenti tedeschi. Da un sondaggio effettuato nel 2012 da Bertelsmann, il 65% dei tedeschi ritiene che sarebbe stato meglio non aderire mai alla moneta unica. Questa convinzione ha contribuito a far nascere Alternativa per la Germania, un partito anti-euro che potrebbe costituire una sorpresa alle prossime elezioni politiche di settembre.


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