“Un immigrato extracomunitario che riceve un ordine di espulsione puo’ rimanere in Italia se e’ omosessuale e nel suo Stato questa condizione è perseguita penalmente”.
Lo ha deciso la Corte di Cassazione con una sentenza di oggi. La Suprema Corte era stata chiamata a giudicare un giovane marocchino arrivato qui in modo clandestino, e che aveva disatteso l’ordine di lasciare l’Italia una volta scoperto. Il ragazzo si era appellato alla sua omosessualità spiegando che, qualora avesse ubbidito all’ordine di rimpatrio, sarebbe andato incontro ad una dura persecuzione da parte del governo marocchino. Nel paese africano infatti l’omosessualità è considerata reato. Le reazioni dal Parlamento non hanno tardato ad arrivare. C’è chi, alzando l’indice al vento in segno di bizzarra profezia, ha previsto da oggi bandiere arcobaleno sulle carrette del mare. Chi invece ha dichiarato preferire “un falso omosessuale a piede libero in Italia piuttosto che un vero omosessuale impiccato a Teheran”. Una cosa è certa: la sentenza di oggi darà la speranza ai molti omosessuali costretti a mentire o a rischiare la propria pelle in Stati dove l’omosessualità è giudicata reato punibile con la pena capitale.