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Tutto esaurito a Palazzo Madama

Qualcuno azzarda: “Ma perché non c’è la diretta sulla Rai?”. Se l’emittente non ha mandato la diretta dal Senato allora vuol dire che fortunatamente ogni tanto la fascia protetta funziona. Una squallida commedia all’italiana, di quelle che neanche potrebbero andare sul grande schermo a Natale, perché tutto ha un limite. Il senatore dell’Udeur Stefano Cusumano, “in arte” Nuccio,  ha detto “no” al suo partito. Non ha seguito l’indicazione di voto del partito, ha dato la fiducia al governo Prodi e lì è iniziato il penultimo atto della pantomima. L’ultimo si avrà prima di cena. Il senatore Udeur Tommaso Barbato arriva sotto al banco e inizia: “Traditore, venduto, pagliaccio” e con le mani fa il segno della pistola.  Gli appellativi non si fermano qui. Tant’è che i giornalisti chiedono il parere sull’accaduto anche a Vladimir Luxuria che, sentitosi chiamato in causa in prima persona, commenta : “A Cusumano? Bei valori cattolici…”. È proprio lì che il senatore Nuccio, come da copione, sviene.  Scoppia la rissa. “Salvate il soldato Rayan, e cioe’ il povero Cusumano, che rischia di morire nella trincea, avendo equivocato gli ordini del capo” ironizza amaramente Cossiga. Chissà quante ne ha viste lui. Il soldato Nuccio evidentemente si sentiva sottopressione. D’altronde il suo passato giudiziario non deve averlo fatto dormire tranquillamente per anni e alla fine oggi ha avuto il crollo. Fabris è incredulo ma col sorriso ammette che sarebbe stato meno incredibile il figlio di Mastella iscritto a Rifondazione comunista. Ma ora, zitti tutti. Riprendete i vostri posti. L’intervallo è finito. Va in scena l’ultimo atto.



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