Nel 2018 la società missilistica europea MBDA (37,5% Airbus, 37,5% BAE Systems, 25% Leonardo) ha registrato ordini per 4 miliardi di euro, che hanno portato il portafoglio a 17,4 miliardi di euro. Anche i ricavi sono saliti rispetto al 2017, a quota 3,2 miliardi. Rispetto al precedente esercizio, gli ordini domestici hanno superato quelli di export, attestandosi rispettivamente a 2,5 e 1,5 miliardi di euro.
“Per il sesto anno consecutivo il book to bill è risultato superiore ai ricavi – spiega a Roma il direttore finanziario di MBDA Italia, Claudio Palomby – e l’aumento del backlog ci fornisce una base solida per la crescita ed un ottima copertura per i piani a medio termine, sia in chiave infrastrutturale che di prodotto”. Nel 2018 il domestico ha prevalso sull’export, grazie anche agli ordini fatti dalla Francia per i primi lotti del missile aria-aria Mica e a diversi contratti di supporto al cliente, tra cui quelli per i programmi Aster (in servizio in Italia, Francia e Regno Unito) e per la manutenzione in Spagna del missile Taurus. Performance solida anche per la profittabilità del gruppo, con Ros al 10%. “A parità di condizioni, ovvero se non ci saranno limiti alle esportazioni verso l’Arabia Saudita da parte della Germania, i cui impatti non sono ancora in grado di essere previsti – afferma Palomby – ci attendiamo un aumento nei ricavi anche per il 2019”.
“I risultati raggiunti a livello globale e i successi nei nostri mercati domestici rispecchiano l’importanza strategica che il settore missilistico ricopre nei Paesi europei e la validità della nostra strategia, fondata su cooperazione e cofinanziamento. Questo risultato infatti può essere conseguito solo con la giusta combinazione di programmi nazionali e programmi di cooperazione tra i diversi Paesi, senza i quali l’Europa non avrebbe la massa critica e le competenze tecnologiche ed industriali per sviluppare autonomamente quanto necessario ad assicurare le performance operative delle nostre Forze Armate”. Ha dichiarato il numero uno di MBDA, Antoine Bouvier, oggi a Roma per illustrare alla stampa e al cliente nazionale, i risultati della società.
Bouvier ha inoltre sottolineato che MBDA continuerà a lavorare al consolidamento sul mercato interno ed esterno al gruppo, “bilanciando tra export e domestico, in base ai diversi cambiamenti in atto in Europa”, anche con nuovi prodotti, nuovi programmi, con un rinnovo della linea in portafoglio e con nuove capacità. “Investiremo in prodotti e tecnologia per avere le giuste capacità e garantirci così la possibilità di continuare ad essere competitivi”. Nel settore missilistico MBDA è la seconda azienda al mondo.
Lato export, nel 2018, MBDA ha ricevuto ordini per il pacchetto di armamenti per il caccia Eurofighter e per gli elicotteri NH-90, scelti da Qatar, nonché ha ricevuto ulteriori ordini per il Taurus, MMP e Mistral. Tra i principali avvenimenti dell’anno scorso in ambito domestico, la creazione di una joint venture legata al sistema integrato di difesa aerea e missilistica (TLVS) per la difesa tedesca, l’inaugurazione del sito produttivo di Bolton, l’acquisizione della francese Dolphin Integration, assieme a Soitec, e del sito produttivo del Fusaro, in Campania.
“Il sito – ha detto il managing director di MBDA Italia ed executive group director sales & business development, Pasquale Di Bartolomeo (nella foto) – rappresenta un centro di eccellenza europeo sui seeker a radio frequenza. Grazie al programma Meteor – ha aggiunto – siamo riusciti a progredire nelle competenze”. Intenzione di MBDA è di portare in Campania la linea produttiva della famiglia Camm (Camm e Camm-ER), sia per la produzione destinata al Regno Unito, sia per le eventuali opportunità che si possono aprire per il programma. Italia inclusa, visto che, nonostante il pesante rallentamento subito dalla versione ER del programma italo-britannico, il gruppo rimane “fiducioso”. “Sul Camm-ER – afferma Di Bartolomeo – siamo andati avanti nonostante tutto (anche le prove di quest’anno sono tutte confermate, ndr), forti del fatto che esiste l’esigenza operativa di sostituire le batterie esistenti, oramai in obsolescenza, e che la difesa aerea di corto raggio sia stata inserita tre le priorità anche dal capo di stato maggiore dell’Aeronautica Militare, generale Alberto Rosso”, recentemente sentito dalle commissioni Difesa riunite di Camera e Senato. “Certo, prosegue il managing director – più tardi si arriva più le occasioni commerciali sfuggono (la Polonia vuole valutare il sistema SHORAD di MBDA, ndr), ma siamo comunque fiduciosi”.
Lo scorso anno ha visto MBDA offrire ai clienti nuove capacità operative: l’implementazione dell’MMP con l’esercito francese, l’entrata in servizio del sistema Sea Ceptor con la Royal Navy ed importanti progressi sul Land Ceptor per l’esercito UK, il primo lancio di prova del missile antinave Marte ER (400 secondi a fuoco nei test operativi) e la scelta dell’MMP come missile di riferimento per lo sviluppo di una capacità sovrana europea Beyond Line Of Sight (BLOS), condividendo dottrina, formazione e interoperabilità tra le forze armate sotto il quadro della PESCO (Permanent Structured Cooperation) dell’Unione europea.
“Adesso – dichiara Di Bartolomeo sui prossimi passi da intraprendere alla luce degli ottimi risultati finanziari raggiunti nel 2018 – si tratta di dover reinvestire, lavorando con le poche risorse che l’Europa ha a disposizione rispetto ad altri Paesi, come gli Stati Uniti o la Russia e tirare fuori nuovi prodotti”. I progetti del gruppo sono tanti e diversificati, così come molti i tavoli aperti: si sta lavorando in un Paese del Golfo per installare a bordo nave il missile Marte ER, si sta discutendo con il Kuwait per integrarlo sui suoi Eurofighter e sono in corso – tra gli altri – negoziati per portare il sistema Samp-T ad un livello superiore, grazie ad un nuovo radar, in modo da renderlo più appetibile sul mercato internazionale.
Un nuovo seeker di tipo Aesa (nel qual caso Leonardo – si fa sapere a Roma – sarà fornitore tecnologico e partner strategico di MBDA, mettendo a fattor comune quanto si sta facendo per il radar delle future PPA, che sarà a scansione elettronica, e quanto già fatto per il radar del Typhoon) sarà proposto alla Marina Militare italian nell’ambito del programma Teseo, mentre riguardo il weapon package che armerà gli Eurofighter del Kuwait, “mantenendo e preservando la capacità antinave”, MBDA sta aspettando ancora la Request For Proposal (RFP). Buone notizie per il programma Meteor – ora pienamente operativo, assieme a Storm Shadow e Brimstone anche dal Typhoon – sono invece già arrivate, dato che sia l’Italia che il Regno Unito vogliono armati i loro caccia F-35 del missile aria-aria di lungo raggio di MBDA.