La conferma in secondo grado della sentenza di condanna per i diritti tv Mediaset ha fatto infuriare il Cavaliere a tal punto che per alcune ore si è negato al telefono. La prudenza non è mai troppa avrà pensato.
Ma un mezzo sorriso ieri Silvio Berlusconi l’avrà fatto apprendendo la notizia dell’elezione di Giorgio Santacroce a nuovo primo presidente della Suprema Corte.
Uscito massacrato dal verdetto di Milano, “in casa della Magistratura – scrive Fausto Carioti su Libero – l’ha spuntata il Cavaliere”.
La buona notizia? “In capo alla Corte guidata da Santacroce molto presto finiranno i processi che decideranno il destino del leader del centrodestra. A partire dal processo Mediaset”, si legge su Libero in un articolo scritto dal vicedirettore Carioti. Una magrissima, ma pur sempre consolazione: “Ci fosse stato Rovelli Berlusconi avrebbe di certo trovato motivi ulteriori per preoccuparsi”, scrive Carioti.
Nominato a maggioranza, il plenum del Csm nel corso di una seduta solenne presieduta dal capo dello Stato Giorgio Napolitano, Santacroce, 72 anni di origine ligure e alla guida della Corte d’appello di Roma, ha avuto la meglio sull’altro candidato, Luigi Rovelli, presidente della seconda sezione civile della Cassazione. A Santacroce sono andati infatti 13 voti mentre a Rovelli soltanto 9; 4 gli astenuti.
“Rovelli era il candidato di Area – aggiunge Carioti – il correntone dei magistrati di sinistra, e dei laici del Pd Guido Calvi e Glauco Giostra”.
Donatella Stasio del Sole 24 ore ipotizza che Santacroce abbia ricevuto forse un voto in meno “visto che Annibale Marini si è dissociato dai laici di centrodestra e si è astenuto insieme al vicepresidente del Csm Michele Vietti al Pg della Cassazione Gianfranco Ciani e a Lupo”.
Una seduta senza colpi di scena per la giornalista del Sole 24 ore ma che arriva in un momento in cui la Cassazione sarà cruciale per le vicende giudiziarie di Berlusconi.
Sarà la Corte a dire l’ultima parola.