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Insularità e coesione… Da un’Europa degli Stati ad un’Europa delle regioni

Oltre 500 politici europei, nazionali e locali, si sono riuniti la scorsa settimana a Bucarest in occasione dell’ottavo Summit biennale degli enti locali e regionali, organizzato dal Comitato Ue delle Regioni (CdR), con l’obiettivo di “rifondare l’Unione europea”.

Nei due giorni di confronto, che hanno coinvolto esponenti di primo piano della politica europea, le Città e le regioni hanno presentato le loro proposte sul futuro dell’Europa in vista del vertice informale dei capi di stato e di governo Ue che si terrà a Sibiu, sempre in Romania, il prossimo 9 maggio.

Sei i temi principali della sessione plenaria: coesione sociale e integrazione, costruire un futuro sostenibile, coesione territoriale per unire i cittadini, sussidiarietà attiva, rafforzare la democrazia europea, e le aspettative dei giovani.

“Da Bucarest è partita una nuova strategia incentrata sulle autonomie regionali e locali per una ricostruzione dell’Europa che ha bisogno di essere ‘rifondata’ su nuove basi e principi e di aprirsi ancora di più alle tematiche che provengono dal confronto con i territori e gli attori sociali. Centrali devono essere i temi dell’ambiente, della coesione e dell’insularità, su cui noi siciliani insistiamo, insieme con i sardi, i corsi e i cittadini delle Baleari, affinchè ci sia una vera coesione e uguaglianza”, questa la testimonianza del vicepresidente della Regione Siciliana e assessore all’Economia, Gaetano Armao, che ha partecipato al summit nell’ambito delle iniziative organizzate dal Comitato Ue delle Regioni.

“Il tema del riconoscimento delle basi dell’Europa è cruciale. In questi anni abbiamo considerato, soprattutto in Italia, l’Europa come una cosa diversa ed estranea ai nostri interessi. E, invece, è tutto il contrario, perchè noi siamo stati europei prima ancora che l’Europa esistesse. La Sicilia, per esempio, è europea, perchè per millenni ha messo insieme popolazioni provenienti da tutta Europa – ha spiegato Armao -. Ne è venuto fuori un sistema coeso, un melting pot di culture che riconcilia e fa vera innovazione. La prossima sfida su cui puntiamo è la crescita dell’apparato istituzionale che ci faccia diventare federalisti, affinchè si passi da un’Europa degli Stati ad un’Europa delle regioni”.


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