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Una pausa di riflessione

Violenza, violenza e ancora violenza. Da Napoli a Verona, passando per Roma. L’ondata di violenza ha colpito il Paese. Lo stivale è stato colto impreparato, proprio come di fronte al caldo torrido, inaspettato, che lo ha investito nelle ultime ore.
Cosa sta succedendo? Perché tutto ora e in questa maniera? Nasce il dubbio che in realtà ci sia sempre stato tutto ciò ma che non sia stato raccontato. Per opportunità, o forse per opportunismo. Ma no, via. Cose di questo genere non si possono nascondere. Farebbero sempre e comunque notizia. E, allora, se vengono raccontate deve essere proprio perché si manifestano in quel momento.
Esperti, storici, opinionisti brizzolati parlano di un passato che ritorna. Destra e sinistra contrapposte. Una di fronte all’altra. Qualcuno in mano stringe spranghe di ferro. Feriti, contusi. Forze dell’ordine messe in discussione nella loro autorità. Magistratura ridicolizzata. Un governo incalzato dalle prime pagine dei quotidiani. Cosa sta accadendo? È giusto che tutto ciò prenda forma in un Paese? Ma, soprattutto, è normale?
Credo che ciò di cui abbiamo bisogno, superata l’ennesima emergenza, sia una pausa di riflessione. Tutto sta a capire quando finirà l’urgenza, in un´Italia che si regge sulle “ennesime emergenze”.
Intanto l’italiano si sente sempre più frastornato.

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